Non so per chi scrivere, dopo così tanto tempo tutto si è perso. quando ho iniziato a scrivere questo blog il mio unico intento era quello di scrivere per me stessa, ne ero certa che nessuno avrebbe mai letto il mio blog ma così non è stato. Bellissimo il potere della condivisione con altre persone, un potere straordinario che col tempo ho perso. Presa dalla mia vita che stava cambiando, dalle mie paturnie interiori, sempre, e forse lo sarò per sempre, in equilibro precario, ho abbandonato questo spazio, i blogger che seguivo e mi seguivano.
Forse una delle ragioni per cui fatico a riprendere a scrivere è proprio questa: l'idea di non trovare qualcuno che mi legga e che dia un valore aggiunto con il suo pensiero ai miei pensieri, così mi rimane tutto scritto dentro, ma quel dentro a volte diventa troppo stretto.
Questa sera la piccola Giada, in ritardissimo come a suo solito, doveva preparare un compito di italiano per domani mattina, stava seduta per terra in cameretta con il pc davanti, persa, non sapeva da dove iniziare a scrivere le sue tre giornate tipo, e doveva pure metterci qualche frase ironica. Saper fare dell'ironia a dodici anni? Difficile credo, soprattutto se non hai neppure ben compreso cosa sia l'ironia.
Mi sono arresa e gli ho offerto il mio aiuto, ma credo di essere stata io a sottovalutare la sua richiesta di aiuto nel pomeriggio, non avevo ben compreso di come veramente nella sua testolina passasse il vuoto,
e di come il termine ironia gli era del tutto estraneo.
Alla fine nel lettone, sotto le coperte, insieme abbiamo corretto il compito e inviato al mittente. Divertente e piacevole, sa tanto di famiglia e di complicità.
Scrivere con lei mi ha fatto venire voglia di aprire questa pagina, questo blog . Mentre scrivo è quasi mezzanotte, è da una vita che non scrivo più di notte, che non mi perdo più fra le parole mentre scrivo.
La sensazione è piacevole...e questo è quel che conta adesso.
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