Fase cazzeggio; l'utilità della tempesta




° “Certe volte,sembra che vada tutto a fondo .In quel momento, vengo a galla io.”
Esattamente questo è quanto mi sta accadendo, ancora imperfetta, un po’ ammaccata ma tutto sommato sono venuta a galla. Sfacciatamente "IO". A tratti un po' pesante da sopportarmi, a volte urto il mio orgoglio, altre mi coccolo e mi amo. altre vorrei potermi disegnare diversamente...ma sfacciatamente  con  superbia e irriverenza  questa sono io...lascio fare.
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Va bene prudono le mani, le dita sono irrequiete. Se non scrivo scoppio.
A dire il vero non ho ben chiaro cosa scrivere, nemmeno so bene se tenerlo per me o condividerlo.
Fin dei conti il tuo vissuto potrebbe mai interessare a qualcuno ? Se è sì fino a che punto? Ma di tutto questo chi se ne frega...scrivi: "per amare te stessa, e voler bene agli altri, domani chissà potresti avere delle sorprese". L'ho letto su un libro e suona tanto come una “verità” una sacra verità.
Chi scrive lo sa bene che è così. Chi scrive sa anche che alla fine poco importa se qualcuno leggerà mai quello che ha scritto o se il foglio o il file finiranno cestinati. Quando si scrive per curare l'anima, per riequilibrare il moto delle emozioni, cullare i pensieri ha poca importanza pure quello che scrivi e come lo scrivi purché te ne liberi, lo accogli e lo lasci andare.
Va bene...non è così che avrei voluto ricominciare a scrivere...avrei voluto farlo piena di solarità, viva o quanto meno serena, temo invece che tutto il mio malessere, questo malessere provvisorio  fra le righe non si neghi e né si nasconda.
Fin dei conti  ma chi lo vuole nascondere? Sono ormai logora di nasconderlo pure anche a me stessa.
Oddio che non mi si fraintenda, in tutto questo caos vi è più pace di quanto non ne abbia avuto realmente in tempo di pace.  A tratti è pure eccitante e stimolante. Tutto è paradossale, luci e ombre che ben si amalgamano e pacificamente convivono.
Fin dei conti quando realmente le cose vengono a galla? Quando il mare è in tempesta e l'acqua con le sue onde scuote il fondale, lo rivolta e lo rivolta fino a far emergere tutti i rifiuti, gli scheletri,
tutto quello che deve essere spazzato via mentre quel che è vivo e funzionale tenacemente e senza alcun sforzo rimane radicato, anzi prolifica,crea, nutre. vive! Questo è ciò che ho sul mio fondale il resto è solo in più, tossico e inquinante.
Per tornare a galla sono inevitabili questi momenti di tempeste...
Ecco,ora va meglio...è un inizio, è un ritorno, è un certosino lavoro di riordino.


Certe volte,sembra che vada tutto a fondo .In quel momento, vengo a galla io.” questa frase l'ho trovata sulla rivista Donna Moderna, ho staccato la pagina e l'ho appesa ben in vista, rispecchia bene il sentire e quel che sta accadendo dentro di me in questo periodo.









Commenti

  1. Ciao Carolina, volevo mettere più uno ma forse è meglio che non lo abbia trovato. Un applauso scritto per il tuo post, brava! Buona Domenica.

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  2. La terapia della scrittura, come quello del disegno, della pittura serve proprio per lasciare andare ciò che ci fa male, ciò che ci dà fastidio, ciò che per noi è negativo. Io uso la scrittura che trovo mi sia più congeniale, se qualcuno leggerà e commenterà sarà il benvenuto/a sempre che venga in qualità di amico/a; se viene come inquisitore/trice è meglio che non venga. L'importante che tu faccia emergere la parte viva della tua persona e che tu ne possa godere. Baciobacio cara

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  3. Chi scrive non scrive solo perché qualcuno legga, ma lo fa anche per dare modo alla penna di esprimere al meglio la sua condizione ed alla carta di poterlo ascoltare.
    Chi scrive lo fa per sentire l'odore che hanno le proprie parole nel connubio tra la carta e l'inchiostro.
    Chi scrive lo fa perché dopo accarezza la carta che si è prestata per regalarti uno spazio solo tuo, quasi per ringraziarla di averlo fatto.
    Ti sembra poco?
    Chi scrive sa che quello è l'unico modo per rinascere..
    Un abbraccio

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  4. E' vero, quando si scrive per "davvero" lo fai perché ne hai bisogno, quasi fosse una cura per una malattia che forse è una benedizione. Buon ritorno a galla, cara Carolina. Quanta forza c'è in te. :-)

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  5. Sarà che, in effetti, le tempeste "salvano" molto poco di quello che colpiscono, e quindi, quando passano... restano le cose fondamentali, quelle immutabili, i capisaldi... sui quali si può ripartire :)

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  6. Sicuramente è vero che è nei momenti difficoltà che si dimostra il proprio valore o, perlomeno, che è più facile mostrarlo, non tanto agli altri - su questo concordo - quanto a sé stessi. Anche perché servirà come dimostrazione, di nuovo a sé stessi, che si è in grado di superare momenti drammatici quando, di nuovo - e prima o poi accade - essi tornano e bisogna superarli nuovamente.
    Poi si può perfino essere stanchi e stufi di superare avversità, ma... bé, per questo c'è tempo :-)
    www.wolfghost.com

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  7. Ciao Farfalla concordo con te.Grazie

    Ciao Stefano,non è poco,almeno per me.Un abbraccio.

    Grazie Lola :-))

    Ciao Maurizio mene rendo conto in questa tempesta che resta in piedi quel che conta davvero.

    A volte Wolf lo si è stanchi,ma si deve andare avanti per godere dei benefici.

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  8. Molto bello ciò che hai scritto, inutile dire che mi ci rispecchio ♥
    Un caro abbraccio ♥

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