Fase cazzeggio: Dieci validi motivi per scrivere ancora.Rubati a Daniele Imperi.



Danieli Imperi che è uno scrittore  serio rispetto a  me e seriamente di scrittura scrive ha stilato 10 buoni motivi per continuare a scrivere. La maggioranza delle persone che seguo, o meglio blogger come si usa dire oggi, più che altro scrivono per la mia stessa ragione, ossia  "vomitare" da qualche parte i suoi giorni no e per benedire quelli si. I giorni che viviamo  sì meritano un vasto pubblico.  La gioia talvolta  è pari all'esplosivo ha bisogno di ampi spazi per non implodere, ed è sempre peccato non seminarla in giro. Condividere é  il termine più in voga degli ultimi anni,  quindi perché non aprire blog? Ci sono anche persone che scrivono del meglio e del peggio del mondo, per alcuni il blog è il viatico per la diffusione della "disinformazione". Ecco noi che si scrive come viene, si scrive quel che c'è da dire e talvolta scriviamo come mangiamo  alla fine siamo pur sempre "scrittori" del web. Partoriamo la nostra piccola creatura, la curiamo, ci sforziamo di scrivere il meglio possibile o a volte non ce ne curiamo affatto come viene viene. Amiamo la nostra creatura, credo principalmente per il profitto che ci porta: la condivisione.

Pur non essendo gli autori di un grande best seller ma, gli autori della nostra semplice autobiografia, dei nostri pensieri e congetture non siamo esenti dal vuoto e dal blocco del "foglio bianco".
Osserviamo la nostra creatura inerme e sospesa nel cielo del web, bloccati alla data dell'ultimo post che magari risale a qualche mese fa; e fin dei conti in cuor nostro ci sentiamo anche un po' dispiaciuti per il mancato profitto in termini di condivisione, dialogo e confronto. Vorremmo anche riappropriarci della nostra creatura e ridargli lustro ma quel maledetto blocco non si smuove. Ci chiediamo se valga la pena di andare avanti, e rileggendoci magari capita anche di chiederci: ma perché dovrei scrivere ancora?

Ecco, nella mia fase di cazzeggio, una delle tante, ormai son diventata famosa per le mie fasi cazzeggio, più che per il resto, tanto è vero che ieri un’amica invece di chiedermi: come stai? Mi ha chiesto in quale delle tue fasi cazzeggio sei? E questo mi piace.
Dopo questa inutile disgressione torniamo al punto, cercavo appunto una ragionevole ragione per scrivere ancora, ormai allo stremo della pigrizia, del vuoto neuronale, ecc, quando ho trovato questo post di Daniele Imperi: "10 validi motivi per non smettere di scrivere".
Non posterò le originali, le potete leggere nel blog
Penna Blu. Imperi si rivolge a scrittori intenzionati a fare della scrittura la loro  professione, io mi rivolgo a quelli come me: ai cazzeggiatori del blog. Quindi manterrò solo l'elenco delle motivazioni di Imperi, la sostanza è mia...se vogliamo chiamarla sostanza.

Perché continuare a scrivere...

Chi scrive è diverso: Oddio oggi con l'evento dei blog chi  scrive non fa di certo niente d'originale, tutti vogliono scrivere, di certo però ci si può  distinguere per contenuti, se non si vive di copia incolla. Chi scrive racconta di sé stesso, di fatto in questo caso l'esclusiva è assicurata, non esisteranno mai due persone uguali e con uguale vita. È anche vero al contempo che chi scrive è diverso, si estrae dalla massa, dal suo contesto e si mette nero su bianco, con pochi veli e a volte senza veli. È un primo passo coraggioso per essere diversi e acquisire una personalità a impronta unica, ti costringe ad uscire dalla omologazione.
Questa la lascio come la scritta Imperi, mi piace così come l'ha espressa.
La scrittura è appagamento: scrivere ti aiuta a tirare fuori la parte migliore di te e a offuscare la peggiore. La scrittura è una forma d’arte che migliora la tua vita. Ricordi quando tenevi un diario? Era il tuo sfogo personale. Scrivevi e sentivi quella soddisfazione nascere pian piano e infine avvolgerti. Questo è il potere della scrittura: nessuna magia, nessun miracolo ma pura connessione fra te e ciò che hai dentro, tutto ciò che è nascosto e che deve invece venir fuori.


Scrivere può essere fonte di guadagno: per noi blogger che non si scriviamo libri, la fonte di guadagno come scritto sopra è la condivisione, il conoscere persone nuove, creare legami a volte superficiali altre volte importanti, ne sa qualcosa un certo Maurizio di Righe Libere e una signorina di nome Paola Stella (sorrido a 360 gradi). Il confronto  a volte può trasformarsi in incomprensioni che a volte si risolvono altre volte no. Non si può piacere a tutti ed essere condivisi da tutti, nemmeno Stephen King piace a tutti necessariamente.
Di fatto in termini di questo genere di  profitto scrivere è una buona fonte di guadagno.

Scrivere è difficile: credo di non aver aperto così  il dizionario, soprattutto dei sinonimi e contrari ,come da quando scrivo il  blog, la mia battaglia con i congiuntivi è spietata: non mi entrano in testa. Scrivere, sì è difficile, una fatica nera come intitola il  libro di ALESSANDRO LUCCHINI. Decisamente scrivere fa bene all'anima e alla nostra conoscenza della grammatica, dai dai qualcosa si imparerà pure, e a scrivere si può imparare solo scrivendo.

Anche questa la lascio come l’ha scritta Imperi, oserei dire che è perfetta così ,vale anche per noi i blogger senza editore e gloria. 

Scrivere è socializzare: se scrivi, gli altri leggono e ti conoscono. La tua scrittura non resta fine a se stessa, ma diviene parte degli altri e delle loro vite. Scrivendo interagisci. Entri in contatto con altri scrittori e coi lettori. *Non sei più solo, ma sei con gli altri.

Con questa faccio 50 e 50
Imperi. Scrivere migliora la comunicazione: la scrittura non è solo mero esercizio meccanico, che ha sempre un vantaggio, ma è anche mentale, riflessivo. Chi scrive comunica meglio, perché non c’è comunicazione senza narrazione. E raccontando storie riusciamo ad arrivare là dove ben pochi arrivano. Dritti al cuore della gente.
Io: condividendo ampiamente Imperi, posso portare a testimonianza che scrivendo e scrivendo ho smosso un blocco esistente nella mia vita. È cambiato il mio modo di esprimermi e rapportarmi con le persone al di fuori del web, quell'apertura che ho conquistato nello scrivere alla fine si è riflessa anche nella comunicazione verbale.


Scrivere è un sano passatempo: Vero! Vero! Quando passo periodi in cui non scrivo mi manca, mi rende inquieta mi sento come un palloncino che si riempie fino a scoppiare...un passatempo che va oltre il semplice hobby: è terapia per l’anima.
Questa la lascio come è uscita dalla "penna blu" d'Imperi, ci vuole anche un pensiero di gloria, ogni tanto anche una botta di autostima ci vuole. 

Scrivere è un esempio per gli altri scrittori: più scriverai e più chi s’avvicina alla scrittura vedrà in te un esempio da seguire. Ogni scrittore è uno stimolo per chiunque voglia scrivere. Vedere la tua determinazione, la tua costanza, i tuoi successi sarà uno sprone per chi ne ha bisogno. E questo si riflette in un aumento della tua autostima.
Aggiungo io: in fin dei conti un po' è vero leggendo gli altri siamo spronati a scrivere di noi, spronati a diffondere le nostre idee. Leggendo gli altri talvolta abbiamo la fortuna di imbatterci in storie vere, importanti, 
esempi di vita importanti, e  chissà magari anche noi a modo nostro zoppicanti, fragili, con un equilibrio precario quasi eterno, a nostra volta  potrebbe capitare di essere da buon esempio per chi ci legge.

Va bene questa l'ho riletta più di una volta, 100 punti a Imperi, la lascio così come di suo pugno.
Scrivere è un sogno: dunque non puoi permetterti di abbandonarlo, perché rischi di abbandonare anche tutti gli altri sogni che hai. Se smetti di scrivere, ora, smetterai di portare a termine un altro sogno domani. E un terzo dopodomani. La resa è contagiosa. La resa diventa vizio. Abitudine. Comportamento. Non smettere di scrivere, non smettere di inseguire il tuo sogno.
Io: avete letto sopra? Imperi si riferisce principalmente  al sogno di diventare scrittori, ma questa formuletta è applicabile a tutti i sogni che una persona può desiderare di realizzare: se smetti di sognare, ora, smetterai di portare a termine un altro sogno domani, chiaro?


Scrivere ti aiuta a leggere: nel nostro caso di blogger non scrittori quel che Imperi sostiene, ossia la rilettura di quanto scriviamo con la conseguenza di rendere la cura del nostro scritto più efficace, è più o meno marginale, importante uguale, ma con qualche sfumatura. Scrivere aiuta a leggere è vero, spronati dal condividere i nostri post, spinti dal desiderio di farci conoscere, di conquistare lettori che con i lori commenti vanno oltre il punto che chiude il nostro scritto e a quel punto quanto abbiamo scritto  può dirsi veramente completo; come fosse un romanzo scritto a più mani. Ecco tutto ciò ci spinge a leggere gli "altri", la loro vita, le loro vicissitudini. Ci obbliga a porre attenzione al prossimo e al suo sentire, leggiamo di più e più leggiamo più scopriamo storie coraggiose, belle, tristi, umane. Leggiamo un romanzo particolare e unico, non inventato (forse a volte anche sì), leggiamo storie vere di personaggi reali.
Anche nel caso che a volte siano inventate...s'impara sempre qualcosa.


* “Non sei più solo, ma sei con gli altri” l’ho amata da subito questa frase di Daniele…mi piace.

Commenti

  1. Ciao Carolina :)
    Al di là dei motivi qui elencati, che sono anche giusti e condivisibili, io credo che tutto possa ridursi al semplice "scrivi perchè la scrittura è il mezzo più potente che ci sia". Per me almeno è così, anche perchè non tutti sanno farlo, ancora meno hanno voglia di leggere cose più lunghe di qualche riga... eppure è proprio la possibilità di incontrare chi, come me, si legge tutte le righe, o ha la voglia, la stessa che ho io, di spendere il suo tempo in questa cosa "antica" forse ma... infinitamente in realtà nuova, attuale, piena di possibilità e mai uguale a se stessa che mi stimola :)

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  2. Grazie per la citazione. Sei andata a ripescare un post che ha quasi due anni :)
    Magari è ora di riscriverlo da capo.

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  3. Scrivere è decisamente tutto questo. Il blogger medio (e ci rientro anche io, ma forse sono pure sotto la media) se crede di essere uno scrittore è un usurpatore. Bisogna certo sempre fare i conti con i media e con il cambiare veloce delle tecnologie che un attimo ci fanno sentire Dio, ma in realtà siamo solo più confusi di prima. l'importante è scrivere per stare bene, con se stessi e con GLI altri. Tutto il resto è noia (e anche esercizio con i congiuntivi! :-D).

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  4. Ciao Maurizio,condivido l'evento dei blog,questi diari e a volte mezzi informativi e culturali,scritti da tutti,senza necessità di essere grandi scrittori,questo mezzo potente ha avvicinato persone individualmente diverse fra loro,di ogni età,ideologia...e come dici tu mai uguale a se stessa.
    Quel che mi dispiace è che purtroppo noto anche l'esistenza di elitè,quelle che vengono chiamate "nicchie" e alcuni non metto mai il naso fuori dalla loro nicchia,non esplorano il mondo,,la cultura,cose nuove,restano dentro la loro nicchia ed io credo perdendosi molto,molto che li arricchirebbe.

    Ciao Daniele ogni tanto le cose vanno svecchiate...comunque resta ugualmente un post apprezzabile e utile

    Lola a volte lo siamo confusi,forse partiamo in quarta e lasciamo svanire tutto come una meteora...

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  5. Aggiungo un altro buon motivo: scrivere ti aiuta a riordinare i pensieri ed a dare alle emozioni il giusto peso... o almeno a me succede così!
    Quando ci si sente un po' confusi da quello che si pensa o si prova, mettere i pensieri e le emozioni nero su bianco aiuta a dare al tutto una forma logica e comprensibile, e questo per quel che mi riguarda è davvero una grande cosa.
    Ciao, ti auguro un sereno fine settimana.

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  6. Curioso: mi imbatto in questo post proprio oggi che ho deciso di scrivere ancora dopo quasi due mesi! :') Grazie Carolina, sempre un piacere!

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  7. Bé, sicuramente molti di questi motivi sono fondati e credo riguardino molti dei "principianti", dove "principiante" non è uno "scarso" ma semplicemente uno che ha iniziato da poco.
    Per quanto mi riguarda, credo che i motivi che sorreggono ancora la mia voglia (scarsa in verità) di scrivere su un blog siano i seguenti:
    1) il ritorno al motivo per cui i blog erano nati: essere diari online. In effetti molti dei miei post, soprattutto in passato, non hanno apparentemente a che fare con la "storia" della mia vita, ma non è proprio così. In effetti alcuni dei miei post, parlano esplicitamente di me, altri non ne sono la "cronaca" ma descrivono, o almeno mi ricordano, un particolare stato d'animo che avevo in un dato periodo. In effetti quando non mi ricordo qualcosa... vado a cercare un dato post nel mio blog che lo descrive o me lo ricorda. E mi dispiacerebbe perderlo. Quando mi accade qualcosa, di bello o di brutto, lo pubblico... per ricordare a me stesso quando, e a volte come, è successo. A volte tale "memoriale" è esplicito, a volte no, ma io so sempre cosa mi ricorda...
    2) Imparare. Ho imparato che a volte gli input decisivi arrivano dove e da chi meno te lo aspetti. Alcuni dei cambiamenti decisivi della mia vita sono stati fatti sull'onda di "illuminazioni" in seguito ad uno scambio di opinioni. Non c'è nulla di peggio di credere di essere "arrivati", quando si pensa così non si ascolta più veramente gli altri, non si legge più veramente. Ciò restringe enormemente la nostra visuale: abbiamo solo le convinzioni, a volte errate, a volte incomplete, che derivano dalla nostra esperienza. E la soluzione a problemi seri... potrebbe non arrivare mai senza un reale scambio di opinioni.
    Poi ci sono altri motivi, è vero, ma i principali sono questi due :-)
    www.wolfghost.com

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  8. Ciao LUCA BEN RITROVATO :-))

    Buongiorno MrLoto,è vero scrivere in quel senso aiuta molto.


    Ciao Wolf,è proprio per le motivazioni che scrivi che desidero portare avanti il mio blog sebbene in questo periodo lo trovo difficile,come mi è difficile seguire i blog di altri,che stimo e da cui traggo sempre ispirazioni per il mio quotidiano.

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