Fase cazzeggio...non ho un titolo in testa



A volte mi diverto a cercare prompts ( idee, spunti) di scrittura anche se poi non scriverò nulla a priori. Certi spunti mi fanno sorridere, devo ammettere che se pur semplici e all'apparenza banali non è  poi così semplice dare una risposta o raccontare di un certo stato d'animo o situazione. Certe domande o possibili situazioni richiedono di scavare un po'  dentro se stessi, ravanare un  po' nel passato o presunto futuro.
Un esempio ? Pensi che sulla persona che sei ora ha avuto influenza il posto in cui vivi? Oppure come sarebbe se tu fossi un uccello e potresti volare ? Pensare di liquidarle con un semplice sì  o no,  bello o brutto  sarebbe troppo facile, a scuola non ti perdonerebbero mai un tema di due righe, che scrivere allora?
Sicuramente nel corso della mia vita avrò pensato almeno migliaia di volte quale direzione avrebbe potuto prendere la mia personalità in un altro luogo, catapultata in una cultura ben diversa dalla mia origine, oppure quali possibilità  si sarebbero presentate alla me trentacinquenne alla soglia di un nuovo inizio della sua vita , se a quel tempo quella benedetta valigia l'avessi fatta davvero.
Non c'è  dubbio non si resta uguali, il luogo in cui ti trovi nel bene o nel male ti plasma. E quando  non ti rappresenta per niente opprime.
Come sarebbe essere un uccello e poter volare?  Non lo so. Non è  fra le mie riflessioni ricorrenti , neppure da bambina. Mi sforzo di immaginarlo ma nulla, la cosa mi lascia indifferente al contrario quando osservo il mio gatto mi ritrovo  spesso a provare una punta di invidia per la sua calma e capacità di essere totalmente immerso nel presente, qui e ora. Oppure quando al primo tentativo fallisce si limita a cambiare strategia senza segni di frustazione o delusione. Questa mi invidia la dice lunga sulla mia di frustrazione quando non riesco a fare andare le cose come vorrei.



Commenti

  1. Mah! Se fossi un uccello e potessi volare probabilmente sarei animata dal solo istinto e non avrei tutta questa consapevolezza che a tratti mi obbliga a pormi fin troppe domande... Di certo se avessi vissuto altrove in contesti e culture diverse, avrei sviluppato differenti modalità di adattamento, forse addirittura un pensiero diverso, ma non ne sono proprio sicura: in fondo non avrei saputo essere altro che me stessa... Quello che facciamo non sempre ci rappresenta e di sicuro non ci rappresenta interamente: una vita sola non basta a sviluppare tutte le nostre potenzialità. Questo è il senso ed il tormento della scelta.

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  2. Ci penso sempre :)
    Se vivessi in un'altra città diversa dalla mia sicuramente avrei meno paure, più possibilità. Ma sicuramente avrei altri valori, un attaccamento meno forte alle cose che amo.
    Siamo influenzati da tutto quello che ci circonda, dalle persone che incontriamo, ma tutto sommato io mi sento nel posto giusto, al momento giusto :)

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    1. E questo è importante essere nel posto giusto al momento giusto.
      Un abbraccio.

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  3. Perché pensare a come saresti stata? Allora dovresti riflettere anche su tutte le scelte che hai fatto, su tutte le persone che hai frequentato, su tutti i libri che hai letto... è un lavoro inutile. Io penso che dobbiamo cercare di tendere sempre alla persona che vorremmo essere domani, pensare con i "se" rivolti al passato serve a poco.
    Volare deve essere bellissimo ma, come tutte le cose belle, richiede di sicuro un grande sforzo. ;-)

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