Parlando ancora di crescita interiore...






Riflettevo sul mio post precedente,sui  vostri commenti uno in particolare quello di MrLoto.

"Non so, la lista che hai proposto mi sembra molto complicata da leggere, figuriamoci da mettere in pratica.
Io credo che ognuno di noi è ad un livello diverso di crescita e che non è facile fare un elenco di pratiche che vada bene per tutti. Non sarebbe più semplice guardarsi dentro con sincerità, cercando di individuare i propri difetti, e sforzarsi quotidianamente di correggerli? E per difetti non intendo solo quelli caratteriali, ma anche le cattive abitudini, i pensieri negativi, l'incapacità di gestire correttamente quello che proviamo e l'ignoranza del perché lo proviamo..."

Generalmente con MrLoto concordo sempre,salvo lievi sfumature date più  che altro dalla soggettiva esperienza di entrambi.
Ancora una volta potrei condividere questo suo commento, io stessa nel mio post precedente ho scritto che alla fine ognuno è libero e ha pieno diritto di percorrere il suo viaggio  come meglio gli pare. Concordo che tutti si parte da diversi livelli e che per ognuno di noi  sono già  predisposte quali vie seguire, quali saranno  i nostri maestri, tutti gli errori che faremo e l' ostacoli che incontreremo per raggiungere la meta, ossia la nostra crescita interiore o spirituale, le quali possono suonare come sinonimi ma non lo sono affatto.
MrLoto scrive: "Non sarebbe più semplice guardarsi dentro con sincerità, cercando di individuare i propri difetti, e sforzarsi quotidianamente di correggerli?... e l'ignoranza del perché lo proviamo   " Sembra tanto un azione
semplice da compiere,scritta ed espressa così; potrebbe essere un ottima soluzione per il nostro intento, ma in realtà  non è  meno semplice dell'elenco di Achilli; serve consapevolezza, ascolto di sé, e molto altro per aprirsi con sincerità verso noi stessi, "assaggiare" la nostra ignoranza e soprattutto accettarla. Fare questo processo o percorso che si voglia  senza una linea guida si può finire per perdersi o mollare la presa alla prima sofferenza,al primo ammutinamento da parte  dell'ego contro nostro intento di crescere sul serio.

Un tempo anch'io la pensavo come MrLoto, credevo che ciò potesse bastare, più avanti ho compreso che non basta se si  vuole andare a fondo se si fa sul serio, se veramente siamo spinti e pronti a scoprire quel che c'è  oltre il mondo fenomenico e scavare nel fondo non lasciando che la nostra crescita sia semplicemente un fattore connaturato all'uomo;la questione si complica un po',e non basta solo guardarsi dentro ma agire.
 

Tutti cresciamo volenti o nolenti, tutti mutiamo nel corso della nostra vita,non tutti,però,ne sono consapevoli. Spesso accade che si percepisce l'esterno come diverso ed estraneo senza minimamente rendersi conto che non è l'esterno ad essere mutato ma noi.
E questa è solo una delle sfumature del crescere alla mo'di barche in mezzo al mare senza né timone né mappa,la crescita non la si vive la si subisce.
Come ho già scritto la volta precedente vi sono diversi stadi di crescita. Crescita psicologica e crescita spirituale non sono la medesima cosa, le due cose possono intrecciarsi e l'una essere il viatico per l'altra ma si giocano su livelli differenti e differentemente richiedono la nostra totale presenza, tutte le nostre energie e anche qualche musata dolorante  contro i muri. E quasi in modo masochistico è qui che ho sempre trovato il fascino del crescere, in quella  sofferenza che fa rinascere, che una volta superata fa sentire liberi e potenti come non mai. Al mondo tutti soffriamo, la rinascita sarebbe scontata per tutti ma non lo è, non tutti rinascono e non è per tutti  "poesia" come ironicamente la definisco  io,ma piuttosto un fardello che annienta e intossica le loro esistenze, solo una guida può aiutarli a vederci fin dei conti anche poesia e le immense possibilità che porta con sé.
Chi è sulla strada buona, quella guida è già in parte presente dentro di sé, come un vecchio detto recita "quando l'allievo è pronto il maestro arriverà",il resto si compirà da sé.


Giulio Achilli forse ha un po' complicato la comprensione dei punti basilari,  di cosa sarebbe meglio fare per rendere il nostro cammino veramente efficace; forse con troppe parole e con una sintassi un po' difficile più che da comprendere a motivare la volontà di volerla comprendere e di voler  mettere in atto la sua chiamiamola strategia. È anche vero che l'elenco di Achilli per chi è lontano da tutti questi discorsi scoraggia, appunto come fa notare MrLoto perché complicato da leggere, ammetto che esiste anche un modo di rendere il tutto più comprensibile a chiunque. Dal canto mio ora come ora posso dire per mia personale esperienza che Achilli non si sbaglia.
Attenzione! Con questo non sto affermando che io percorra un saggio cammino. Fra salite e discese, strade smarrite e ritrovate non sono che a un decimo dell' elenco di Achilli, però ho compreso che il cammino verso una crescita interiore o spirituale  la si deve portare avanti a 360 gradi, invece scegliendo quando questo o quello a nostro comodo si finisce per essere come un tudro, si crede di avere raggiunto chissà  quale vetta ma se si alzano gli occhi al cielo  si scoprirà amaramente che la vetta è  ancora lontana.

Per non essere come un tudro bisogna rompere gli schemi i nostri comportamenti automatici,proprio come scrive MrLoto, ma per farlo adeguatamente vi sono mappe da seguire e insegnamenti di cui tener conto, farlo comunque sia è difficile ma già tentarci li per sé è  una grande conquista, il famoso primo passo che porta lontano,ma per rimanere in pista diventa necessario avere disciplina e seguire una mappa, attenzione tutto ciò  a sua volta non deve come ho già scritto diventare uno schema ed una prigione a sua volta.Ogni cosa a suo tempo e a suo modo.

In Shambhala Trungpa scrive: potreste essere stati istruiti su come sperimentare qualcosa di più  alto,come sollevarsi per vedere il grande sole d'oriente. Se però non superate i modelli abituali,rimarrete come un tudro ,che cammina curvo,su quattro piedi.Quando seguite i modelli abituali, non guardate mai a destra e a sinistra non vedete la lucentezza dei colori,non apprezzate mai la brezza che Arriva dalla finestra.Volete anzi chiudere subito la finestra,perché  l'aria fresca da fastidio.
 

A questo punto i consigli di Achilli diventano dei  punti ostici ma fondamentali,per non rimanere dei tudri per tutta la vita.

La mia riflessione è  solo un'altra espressione ed esteriorizzazione dei me, del mio percorso e di quel che cerco, resta fermo il fatto che non esiste una regola univoca, ognuno parte da un punto e arriverà ad un punto perché  qui tutti abbiamo uno scopo, una missione. A ognuno quel che gli tocca e quel che la sua anima ha ad debitamente scelto, ma se ciò che  desiderate è  più  o meno simile a quello che cerco anch'io  sappiate che non esistono scorciatoie né punti dell'elenco che si possono saltare, l'ho imparato a mie spese e può darsi che anche a qualcun altro gli toccherà  di comprenderlo a suo tempo come altri prima di me.


Cos'è un tudro? In tibetano animale si dice tudro. Tu significa "curvo" e dro "camminare"
I tudro sono animali che camminano a quattro zampe che camminano curvi in avanti.Gli organi sensori più attivi sono le narici,che essi usano per annusare le strade che percorrono.Con il tudro si descrive precisamente quale sia un comportamento abituale che è una manifestazione dell'istinto animale.
 

"I modelli abituali non vi permettono di guardare che tre soli passi avanti a voi.Guardate sempre il terreno e non sollevate mai lo sguardo verso il cielo blu luminoso verso le cime delle montagne.Non vi accade di sorridere o di gioire per la bruma che si leva dai ghiacciai. in effetti qualsiasi cosa ci sia sopra le vostre spalle è problematico. È un regno che si realizza tutto al di sotto della desta e delle spalle."
da Shambhala  di  Chögyam Trungpa



Per  chi lo desidera, perché lo sente fermentare dentro di sé il bisogno di una profonda ricerca di sé e scoperta del mondo visibile e invisibile che lo circonda si potrebbe dire che l'intero elenco di Achilli  e e lo sforzo che richiede di comprensione e di metterlo in atto è un qualcosa  di "problematico" che sta sopra le vostre spalle mentre la via facile e sicura è ciò che ne sta al di sotto.
Ovviamente ciò vale anche per me che sono un tudro a metà che a volte cammina piegata in avanti ed altre eretta. 



Una breve postilla
Quando parlo dell'elenco di Achilli non intendo seguire necessariamente Achilli che ha i suoi insegnamenti,una sua formazione,ecc ma intendo di tenere in considerazione puramente i vari punti da seguire dove,come e con chi meglio vi aggrada...sono i punti nel loro essere che sono insindacabili a seconda del grado e della volontà di crescita che desideriamo, e crediamo essere meglio per noi stessi.
In quanto contengono tutto quello che ci può servire strada facendo,e che comunque sia chi inizierà con uno qualsiasi dei punti dell'elenco presto si renderà conto che in modo naturale  uno porterà all'adempimento e all'integrazione di quelli successivi.


 

Commenti

  1. Ciao Carolina, io non mi ero mai preoccupata di crescita spirituale, non ne comprendevo nemmeno il significato, finché sono stata parecchio male e ho cercato un aiuto..L'ho trovato "casualmente" in un blog che tratta tematiche olistiche e di crescita spirituale. Vorrei potermici dedicare di più ma cerco di seguire i contest del blog, leggere, meditare, sentirmi..che il mio problema è soprattutto questo, sentirmi..pregi e difetti..Io dei cambiamenti li ho notati anche se spesso ricado nei vecchi schemi. Non smetterò di lavorarci su. Un bacio!

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  2. Ciao Malū,quello di ascoltarsi è un po' di tutti,il vero scoglio è credere che la pratica del crescere spiritualmente o meno sia appunto una pratica come andare in palestra o in bicicletta in realtà è parte della nostra esistenza,la nostra psiche sia interiore ed esterna che si manifesta nel mondo che che ci circonda.Un abbraccio,non smettere di lavorarci su,anche se lo so è difficile,lo è anche per me.


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  3. La tua è un'ottima analisi e non c'è dubbio che seguire delle "linee guida" possa aiutare nel cammino interiore.
    Il fatto è che la maggior parte delle persone di oggi non si ferma nemmeno a chiedersi come sta, se è davvero felice della vita che conduce... per questo ho pensato che il primo passo debba essere quello di guardarsi dentro...e no, non è per niente facile farlo con onestà!
    Spesso mentiamo a noi stessi perché ammettere la verità comporterebbe il dover rivoluzionare la propria vita.
    Una volta fatto questo passo, raggiungendo la consapevolezza di quel che si è, ben venga la ricerca di una guida che ci aiuti a progredire! Ma la parte più complicata è sempre l'inizio, lo spezzare le catene delle abitudini, fisiche, mentali ed emotive. Costringersi a riflettere sulle proprie azioni, sui propri pensieri, sulle proprie emozioni.
    Penso sinceramente che, una volta compiuto questo passo, troveremo un modo personale di crescita, costruito attraverso quello che abbiamo trovato sulla nostra strada: libri, persone, autoanalisi, guide spirituali, viaggi, pratiche religiose, ritiri nella natura… tutto può essere fonte di crescita se la nostra mente, il nostro cuore e la nostra anima sono aperti all’apprendimento.
    All’inizio magari ci sembrerà di essere “barche in mezzo al mare senza né timone né mappa”, ma quando saremo in grado di scegliere la nostra rotta personale impugnando il timone, inizieremo a crescere sul serio.
    Buona serata.

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  4. Ciao MrLoto come ben scrivi è quel primo passo lo zoccolo duro.

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  5. E' bello vedere come dalla comunicazione con altri blogger si possa arrivare a spunti così interessanti e ricchi.

    Mi piace molto quando scrivi che spesso si percepisce come mutato l'ambiente esterno ed invece siamo noi diversi, ma non lo vediamo o non lo vogliamo vedere.

    E' paradossale come guardarsi dentro sia così difficile: noi dovremmo essere le persone che più ci conoscono al mondo, invece è sconvolgente rendersi conto di quanti, guardandosi allo specchio, non riescano a riconoscersi.
    Il grande sforzo di porsi delle domande e rispondersi in sincerità credo che possa essere sopportato in un momento in cui ci si rende conto che c'è bisogno di una grande svolta, di uno sconvolgimento. Fino a quel momento credo che un po' tutti ci accontenteremo di quello che di noi vediamo.

    Un abbraccio :-*

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  6. Ciao Paola,fino a che quella forza addormentata non trova qualsiasi che la risvegli ci accontentiamo,come ben scrivi tu.
    Un abbraccio

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