Fase cazzeggio:forse sto ritrovando la via…

Dopo alcuni mesi ho ripreso la lettura del libro di Terzani, in attesa di tempi migliori fra una mia vicissitudine  e l'altra. Sono ripartita a leggerlo con un distacco tale da non farmelo più apparire come  il libro che ho tanto amato fin dalle  prime righe.È bastato poco,riaprirmi a qualcosa di lasciato in attesa per ritrovare il caldo abbraccio delle sue parole.
Terzani giunge all'Himalaya per disintossicarsi dal mondo e per cercare il suo dentro,io senza pretesa di raggiungere l'Himalaya, e nemmeno so se potrei mai viverci bene anche per un solo giorno,analogamente da tempo sento il bisogno di digiunare dal mondo e ultimamente di perdere una parte di me che non digerisco più.
Mi sento logora, forse un termine un po' esagerato ma calza bene. Mi hanno logorato certi miei aspetti sorti negli ultimi anni che sono più una risposta stizzita  a ciò che mi circonda che il mio vero essere.
Troppo critica, qualche lamentela di troppo per giunta superflua, a volte irosa quanto basta e troppo di altro ancora.
Eghetta per una volta concorda con me.Ha già provato in passato l'esperienza dell'eremo,del silenzio interiore,della risposta ferma e decisa senza dire alcunché, e concorda, scivolare in certi stati d'animo e comportamenti a lungo andare più che a  farmi sentire  viva in realtà sono logoranti.L'avessi mai provato a farne a meno ma l'ho fatto e ho vissuto bene.
Pure Terzani alla fine concorda, la testa ad un certo punto pesa più di tutto il resto e ti porti un vaso stracolmo di sciocchezze e paranoie sulle spalle.

"Così come è dentro così è fuori" è la mia frase preferita in questo periodo. Non vi racconterò tutta la storia da dove nasce questa mia particolare attenzione per tale espressione e né perché mi sto sforzando a concludere tutte le cose che ho iniziato e immancabilmente  lasciate a metà, siano piccole o grandi cose da fare di fatto è un mio bisogno viscerale di questi ultimi tempi di concluderle.
Oggi ho ritrovato l'identica frase nel libro di Terzani ( guarda che caso) con un'aggiunta: " quel che non c'è dentro non può esistere  fuori".Ciò conferma solo questo mio sentire viscerale...e ormai non c'è più appello in giudizio: devo ascoltarlo,metterlo in pratica e punto.

Commenti

  1. ... e siete in buona compagnia :-) Già Hermann Hesse, profondo conoscitore delle discipline orientali, scriveva "Nulla è dentro, nulla è fuori, perché ciò che è fuori è dentro". E in effetti si tratta di pensiero orientale, anche se sicuramente anche in occidente ha avuto qualche precursore.
    Ti auguro di procedere su questa strada, perché il difficile non è trovarla e iniziare il percorso, ma continuare a percorrerlo con continuità. Troppo, troppo spesso si "cade" alla prima "distrazione". E cadrai, lo facciamo tutti. Non è importante, l'importante è che non ti abbatti e riprendi il percorso ;-)
    Il mio sogno è molto simile, sai?

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  2. "quel che non c'è dentro non può esistere fuori"... esprime un concetto quasi assoluto. Porta avanti la tua vita, finisci i tuoi progetti e spendi le tue energie per ciò che davvero può renderti più serena, alla fine del percorso. So che è difficile, che tante cose bisogna farle per dovere e non per piacere o per passione, ma nel nuotare in mezzo al superfluo, bisogna anche ricordarsi di se stessi... e io ti auguro davvero di ritrovarti, sicura e serena. Un abbraccio

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  3. a me è piaciuta tantissimo una frase di Mauro Corona, non ricordo le parole precise, ma il concetto : come nella scultura, per far apparire il soggetto, bisogna togliere, smussare, limare, così bisogna fare anche nella vita togliere gli orpelli inutili, che coprono la vera essenza della nostra esistenza, per poter viaggiare più liberi. Ti dirò che mi è difficile eliminare, anche se ultimamente il superfluo si sta accumulando e crea confusione. E' dura strada cambiare per il meglio, capire effettivamente ciò che ci appartiene e ci aiuta ed eliminare quello che non ci appartiene, ma che ci ostiniamo a tenere presso di noi nella convinzione errata prima o poi di farcelo piacere e di assimilarlo, in realtà ci nascondiamo dietro ad orpelli e pretesti con il timore che ciò che nascondono possa non piacerci. E' invece il vuoto che crea il pieno, il pieno non permette spazi, non permette evoluzioni: bisogna togliere per arrivare a definire noi stessi. Il dentro.

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  4. La foto mi da' un senso di rilassatezza e di pace inimmaginabile....
    Sono contenta che tu stia ritrovando la vita, l'essersi fermata un po' è stato utile, utile per riprendere fiato, per fare il punto della situazione e guardarsi attorno.
    Mi piace che tu riprenda in mano alcune cose, la necessità di portarle a termine. E' positivo, è sintomo di coraggio e voglia di fare, per cambiare successivamente.
    Ti faccio i miei migliori auguri per tutto Carolina :)
    Ci sentiamo presto comunque!!!

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  5. E' verissimo che la testa è, potenzialmente, quanto di più "pesante" abbiamo. Pesante perchè peNsante, e il troppo pensare... genera immani pesi. Pesi che faremmo bene a lasciarci dietro talvolta, o sicuramente dopo averli tenuti dentro a sufficienza, è questo il grande problema (ma anche il privilegio, ovviamente) dell'uomo in generale, che poi ci distingue dagli animali: la capacità di pensiero. Questo, però, non deve portarci nemmeno a analizzare tutto, a sobbarcarci di pesi che non servono altro che a toglierci, oggi, momenti preziosi perchè ancora pensiamo a ieri, o perchè crediamo di non essere questo, quello e quell'altro.
    Non so se sto dicendo una cosa sensata, se ho soprattutto afferrato bene il tuo post, quello che sento di dirti è che, sull'Himalaya, ci sono tante grotte, ora che sei arrivata lassù potresti lasciare in una di queste tutto quello che non ti serve più, che ti pesa, e poi discendere dolcemente a valle. E' anche un pò una metafora, la montagna: la salita dura, l'arrivo in vetta, il ritrovarsi, il guardarsi intorno e poi... si prende la strada sul versante opposto e si arriva in nuovi luoghi, rigenerati dentro ;)

    Spero possa essere lo stesso per te, un abbraccio :)

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  6. ciao wolg,grazie,ne so qualcosa di ricadute credo che ll'arte di trovare l'equilibrio dentro se stessi sia fra le più difficili,richiede una dose enorme di consapevolezza da cui spesso e per troppe cose ci distraiamo.

    Grazie di cuore Lola...già penso anch'io che dentro racchiuda un concetto assoluto.

    Concordo con te Renata, credo che Corona abbia presso il medesimo concetto.

    Grazie Ilaria,ti abbraccio.

    Ciao Maurizio hai afferrato benissimo ed è la stessa cosa per me.A volte basta anche fare un viaggio dentro se stessi,quando non è possibile trovare un luguo che ci cullu nel nostro percorso,rigenera.Questa volte però,più di tutte le altre volte so che è importante perché questa volta tutto quello di cui mi posso liberare,cambiare di me porterà davvero ad una svolta.Un abbraccio a te.

















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  7. Sai che anche io, ad un certo punto, ho sentito la necessità di ascoltare quel bisogno che spingeva in maniera molto pressante? Arriva ad un certo punto e decide che devi fare un cambio. Non lo vuoi fare, ma solo quando ti spingi a farlo ti rendi conto che era fondamentale è magari ti lamenti con te stesso perché dici che avresti potuto farlo prima.
    Un abbraccio

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  8. ... è proprio così :-) In questo campo non servono i "salti", ma le costanti "scalate" ;-)

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  9. Purtroppo è vero e lo so benissimo anche io, la mente è si, un mezzo potentissimo, ma allo stesso tempo può essere il limite più grande per noi stessi..
    Non c'è una soluzione vera e propria, bisogna solo prendere un pochino il respiro in silenzio e cominciare un passo alla volta, senza affollare tutto e senza la pretesa di concludere con uno schiocco di dita.

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  10. È sempre molto bello leggere quello che scrivi, vedere le tue prese di coscienza quotidiane, seguire la tua ricerca interiore; sapere che ci sono esseri umani come te, che non si arrendono e cercano ogni giorno di fare del loro meglio per diventare persone migliori, mi rimette in pace con il mondo! :)
    Un abbraccio.

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  11. Ciao MrLoto, idem vale per me quando leggo i tuoi post e quelli di altre persone lasciano aperte le porte a qualcosa di mogliore e cercano di costruire qualcosa di migliore.Grazie

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  12. Ciao Paola, quanto scrivi è vero,e da quel poco che ti conosco so che ne sai qualcosa in merito per davvero.Un bacione

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