Figlie di un Dio minore

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Sono preoccupata, e lo dico sul serio. Sono sgomenta.Leggo blog di ragazze che hanno un età che oscilla fra i vent’anni e i trenta. Le leggo e mi s’attorcigliano lo stomaco e le budella per rabbia e dolore, sì dolore!
Anoressiche, bulimiche, chiuse in se stesse, timorose, si vergognano di se stesse, e la più tremenda che ho letto non esce di casa da tempo x. No! Come è possibile a quell’età?

Quell’età che se potessi tornare indietro con quel stramaledetto senno del poi che ti fa capire molte cose, spaccherei il mondo, manderei a fanculo una frotta di persone e crederei di più in me stessa.
Però quegli anni fra un errore e l’altro fra una paralisi di intenti e l’altra gli ho vissuti con solarità cercando di prendere tutto il meglio. Anche oggi nulla è semplice, da un anno a questa parte poi non ne parliamo, ma il sorriso no! Non è permesso a nessuno di intaccarmelo,come nemmeno i miei spazi di vita che sono solo miei ricchi di sensazioni e emozioni, e oggi che ho imparato pure le sensazioni ed emozioni brutte hanno il loro posto d’onore.

Cosa abbiamo fatto a queste generazioni? Come diavolo le abbiamo cresciute? Con quali valori perversi e malsani le abbiamo trasformate in creature tristi, sole e che per di più si vogliono così male da lasciar scorrere la propria vita.
Oh caspita per tutti ci sono questi momenti di” merda” fa parte del gioco ma poi, arriva sempre un poi, bisogna rialzare la testa.
Attorno a me ho avuto grandi esempi, dove sono i loro esempi ?Ho avuto buoni libri maestri, dove sono i loro libri maestri? Ed ho avuto vicino,sempre, una persona chi mi ha amato incondizionatamente più di chiunque altro lo possa fare, a volte anche sgridandomi e altre lodandomi: me stessa.

Le curano con farmaci, gli mettono nella testa “sei ammalata” madonna che orrore; che orrore chiamare malattia un disagio dell’anima, un anima che deve solo ritrovarsi e crescere attraverso le bellezze della vita e del mondo  sotterrate sotto quintali di stronzate e valori fasulli.

Il vittimismo è la malattia del secolo. Il vittimismo che nasce dalla fame d’amore, bisogno di comprensione, bisogno di considerazione, nel peggiore  dei casi attirandole con sé nel circolo vizioso del vittimismo rendendole vittime e carnefici di se stesse e di chi li sta accanto.Quel dolore può diventare  in  extremis il loro conforto, la loro certezza, la loro scusa per non crescere e affrontare il mondo, a volte quel dolore diventa un alleato malsano e ingannevole.Paradossale eppure accade.
Gli abbiamo insegnato a non bastare a se stesse. Non amare se stesse. A non vivere per se stesse. In questa apparente forma di “egoismo” in realtà vi è nascosto l’altruismo, il saper dare e non rimanere in attesa di ricevere, se si aspetta di ricevere si  resterà sempre affamate.Oh Dio come ne ho le prove di questa cosa, si ne ho le prove che funziona così l’ho vissuto dentro, su di me e l’ho visto negli altri.

Si sentono solidali nel loro dolore, strette e vicine nel loro male e da questo male in realtà insieme dovrebbero uscirne però la sensazione che mi sfiora è che biasimandosi e compatendosi a vicenda ne restano ancora di più impantanate insieme. Invece no, insieme devono andare a brindare, forti di essere complici devono andare a mandare a fan culo il mondo e a vivere del ben di Dio che è nascosto sotto il loro dolore. Insieme devono ridere, sentirsi ridicole per le loro seghe mentali che non hanno ragioni di esistere, insieme devono sentirsi belle, sempre insieme devono insegnare al mondo che con la dolcezza e la sensibilità che  gli appartengono posso ribaltare il mondo stesso.
Si battono, caspita se lo fanno. Si scavano dentro a volte senza riserve, e con poca pietà per se stesse. Si criticano, si feriscono, si negano ma non fanno quello che dovrebbero guardarsi allo specchio e darsi un bacio(si proprio così letteralmente un bacio), dirsi ti voglio bene, sei unica, sei bella, sei forte…perché è così ma ancora non lo sanno.

Quel che  di sottofondo percepiscono e crea in loro il vero conflitto e malessere  è la vita che le chiama, le chiama a dispetto di tutto, a dispetto della loro volontà di nascondersi, di non amarsi. La vita le desidera accanto a sé, dentro di sé. Non riescono stordite da tutto il rumore di questo mondo a sentire la voce di chi più le ha amate e le ama( Madre Vita) che le richiama alla vita, a fiorire, a crescere e a celebrare la vita stessa attraverso i loro sorrisi, i loro corpi opimi o spigolosi, la loro sessualità ( compresa anche quella che si vive a volte da sole nascoste da tutti),i loro occhi che sono sufficientemente grandi da poter vedere il mondo intero e anche oltre, e in fine si sa la Creazione è donna e quindi rispondendo al suo richiamo anche attraverso questa meravigliosa capacità di creare.
Un giorno un amico mi disse proprio queste parole: la donna è meravigliosa perché con la sua creatività abbellisce il mondo.Create create all’infinito,non importa cosa create e abbellite la vostra vita e quella degli altri.

Corrono, disperate corrono alla ricerca dell’antidoto, spesso sbagliando lo cercano  nelle madri e nei padri assenti, lo cercano fra due braccia, lo cercano nei complimenti, lo cercano dallo psicanalista.Quando da cercare non vi è nulla se non dentro di sé,  nessuno può darti quello che solo tu puoi darti e nessuno può sentire quello che solo tu puoi sentire.Ognuno è figlio di se stesso, lo ripeterò all’infinito, in questa breve frase è racchiusa una delle più grandi verità che riguardano il nostro essere.

Mi verrebbe voglia di chiedergli, se tu avessi una figlia : come ti prenderesti cura di lei? Cosa gli insegneresti e quanto dolce e severa saresti con lei? Soprattutto la perdoneresti dei suoi errori e delle sue ingenuità? A cosa giochereste insieme? Dopo che ti sei risposta prendi la tua piccola in braccio e abbracciala.Hai capito bene prendi te stessa in braccio e abbracciala.

Questo mondo del nulla ha reso tutti orfani di certezze, di valori, l’etica è ormai uno strumento corrotto, se mai ne sia esistita una, e ci ha privato privi di strumenti per imparare a superare con equilibrio le avversità   della  vita. Eppure ancora da  qualche parte un insegnamento si  può   cogliere, rubare e fare nostro, non tutto è perduto davvero è solo obliato e nascosto ai nostri occhi. Questo mondo ha partorito in continuazione figli ciechi, menomati.Tutti incapaci di vivere senza dover dipendere da qualcuno o da qualcosa.Voi potete fare la differenza se gli dimostrerete il contrario, voi siete in grado di prendervi cura di voi stesse. Ne sono certa.

Ho  visto abbastanza vite scivolare nel vuoto…mi commuovo sempre quando vedo vite risplendere.
Le vostre possono risplendere ancora di più.

Mi verrebbe quasi da supplicarvi di farlo.AMATEVI, non c’è bisogno di fare altro.

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Commenti

  1. Carolina, mi hai fatto commuovere, mi hai fatto chiudere lo stomaco dalla ragione immensa che tu hai con queste parole splendide.
    Non potrei contraddirti in nessuno modo. Hai detto tutto fin troppo bene, hai spiegato i motivi, il malessere che noi ragazz abbiamo. Forse hai compreso pure parecchio i nostri disagi...
    E per questo te ne ringrazio.
    Ti dico grazie per la tua corprensione, il non considerarci vittime (come spesso crediamo, io in primis), ma nemmeno colpevoli del nostro male interiore (come spesso gli altri fanno), grazie pure per aver evitato di definire il nostro malessere come una malattia.
    Ormai mi suona strano non sentirmi malata, non portare indosso questa etichetta.
    E probabilmente esser stata indotta a capire di essere anoressica mi ha reso sì consapevole dei miei problemi, di come sbaglio ad affrontarli, ma ha reso il mio cuore ancora più ruvido, più triste, più angosciato e più solitario. Insieme agli altri mi sento una malata, una diversa, una ira gazza destinata a prendere farmaci, ad angosciarsi e nient altro.

    I tuoi consigli, il tuo incoraggiamento sono perle d'oro per me, per noi.
    Cercherò di rileggere tale post più volte, cercherò di ricordarmi le tue parole.
    Sei una persona magnifica.
    Grazie di cuore!

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  2. Ilaria grazie a te,perché mi dai la possibilità di poter fare qualcosa,un aiuto,parole che forse oggi non vi serviranno ma forse vi torneranno utili domani,così come è successo a me dall'adolescenza ad oggi, ho una lunga fila di persone da ringraziare che con la storia della loro vita hanno dato un senso e una direzione alla mia.
    Non ho formule,non ho bacchette magiche,a volte la rabbia mi sale e mi sfugge allora esagero e queste forme di autolesionismo mi irritano e le condanno,ma non per critica o giudizio ma perché davvero mi dispiace,della vita ne conosco il valore e il peso e vorrei che nessuno la buttasse mai via.L'ho visto fare già troppo per miei gusti,da un amico che ha scelto di volare via ,ad un amico imbottito e rovinato da psicofarmaci,da mio padre alcolizzato a persone che ho avuto accanto nel corso degli anni, la vita non si butta si butta ciò che la distrugge,la distorce,si buttano i valori falsi ma la vita la si preserva e tutti noi siamo creature degni di amore.Spero solo con questo mio scritto anche solo un pochino di tirare su il morale e far dire a qualcuna -ce la posso fare,perché non sono ammalata,non sono vittimista ma sono una spelndida creatura e ho diritto di vivere bene a prescindere da tutto e tutti.Anche perché io mi sono trovata spesso per il mio carattere a stare dall'altra parte della barricata,allegra,fantasiosa,forte,versatile e voi che state male non sapete e non potete capire il male che fa assistere alla distruzione della vita che si ama,all'impotenza che si prova,la frustrazione e il malessere contro cui si deve combattere.Perché tu devi sopravvivere,tu devi reagire,tu devi vivere anche per l'altro,tu non puoi mollare la presa o piangere e disperarti non puoi farlo perché devi reggere l'altro e non hai idea del male che senti quanto oltre al tuo male personale si aggiunge anche il percepire e vivere il dolore dell'altro.Se nella tua vta hai accanto che ti ama un piccolo sforzo per questa persona fallo non lasciarla sola a combattere per due.
    Un abbraccio.

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  3. Ciao!
    come sempre mi ritrovo in quanto scrivi. Hai parole verissime che tutte le volte ci regali.

    Grazie.

    Un abbraccio

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  4. Bel post di una analisi profonda: nonostante i problemi, il sorriso non deve mancare proprio perchè abbiamo il dovere di amare noi stessi

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  5. Quanto hai ragione Carolina, e quanto è bello il tuo post :) Parole che condivido a pieno e che dovrebbero leggere tante e tante di quelle ragazze, ma anche i ragazzi, di oggi. Proprio assolutamente, perchè la società che credeva di migliorare cose e persone, secondo me, ha fatto proprio l'opposto, e basta guardarsi attorno per notarlo nelle nuove generazioni.

    Un abbraccio a te ;)

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  6. Provo le tue stesse emozioni quando capito in certi blog, penso le stesse cose, sento lo stesso dolore ... forse in modo anche più empatico dato che anche per me la prima giovinezza è stato un periodo piuttosto difficile sotto il profilo emotivo.
    La verità è che soltanto chi vive quegli stati d'animo può decidere di salvarsi. Gli esempi contano, l'amore conta, la cultura conta ... ma nulla al mondo può tirarti fuori da un certo modo di vedere te stesso e la vita se non sei tu a decidere di cambiare. Fortunatamente spesso le cose vanno a posto con il tempo, almeno per quelli che riescono a tenere duro, a resistere...
    Ti abbraccio e ti auguro una buona serata.

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  7. Non so quanti anni hai Fata Anarchica, ma so di certo che la mia è senza dubbio l'ultima generazione che può ricordare la fascia d'età dai venti a trent'anni come il periodo più felice della sua vita. Le ragazze che descrivi e per le quali provo una tenerezza infinita, sono vittime sì di un mondo in cui non si riconoscono, ma, se si vuole affrontare il problema da ogni prospettiva possibile, si deve anche dire che sono anche vittime di se stesse e della loro incapacità di reagire con forza senza cedere inermi alla bestia del vittimismo che divora la loro anima e devasta il loro corpo. E' vero che ai giovani oggi non si insegna a bastare a sè stessi, è vero che non si insegna loro che i doveri hanno un sapore spesso amaro ma temprano e fortificano, è vero che ormai nessuno spiega loro che la felicità non sta in un vestito firmato o nel cell di ultima generazione, nessuno insegna loro a gioire per la lettura di un libro, nessuno insegna loro che essere soddisfatti di sè stessi non è entrare in un vestito con una taglia meno o aumentare di un cm i muscoli delle braccia, tutto questo è dolorosamente vero e chi ha rinunciato al suo ruolo di guida di questi ragazzi per seguire la via senz'altro più comoda del lassismo e del permissivismo , ha oggi sulla coscienza un numero enorme di ragazzi ai quali si ruba l'età più bella, rendendoli vecchi anzitempo. Ma fatta questa premessa, bisogna anche ammettere che i cattivi genitori e i cattivi educatori ci sono sempre stati, bisogna ammettere che i buoni libri da leggere esistono ancora, che al cinema a vedere un buon film si può ancora andare, esiste il volontariato, esiste la possibilità di parlare con gli amici guardandoli in faccia anzicchè pestando sui tasti di un pc...esiste tutto quello che potrebbe restituire a questi ragazzi la stima in sè stessi e la gioia di vivere. E allora, Fata Anarchica, io vedo questi ragazzi e con tenerezza e il cuore gonfio di dolore, li stringerei a me, ma un attimo dopo gli urlerei con tutta la rabbia che posso che tutto quello che serve per uscire dal tunnel è dentro di loro... che guardarsi dentro spesso fa un male cane ma serve...che il dolore e il mal di vivere non possono essere un alibi...le le colpe altrui non possono giustificare la rassegnazione. Provo lo stesso tuo dolore e la stessa tua rabbia Fata Anarchica, ma riservare a loro il nostro dolore e al resto del mondo la rabbia non serve a nulla. Rabbia e dolore devono viaggiare insieme in noi e in loro...dolore e rabbia,perchè solo la rabbia è capace di neutralizzare il dolore per trasformarlo in lotta. Scusa lo sproloquio, ma questo argomento mi tocca particolarmente...non potevo non dire quello che penso. Un abbraccio forte
    Gabriella

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  8. Ciao Stefano grazie per le tue parole.

    Ciao Cuginetta appena ho un po' di tregua ti scrivo :-)

    Ciao Maurizio anch'io lo spero che lo leggano senza consideralo la solita paternale.

    MrLoto i miei commenti ai tuoi post come ai tuoi commenti sono sempre brevi per la semplice ragione che raramente mi trovo in disaccordo con quanto scrivi e ancora una volta condivido.

    E veniamo a te Fata Madrina Gabry,sproloquio?Non lo è e una commento bello e importante.
    Tocca da vicino anche a me,non ho figlio ma persone accanto,persone che si sono perse nella spirale del vittimismo.
    Ti arrabbi? Sapessi quanto anch'io mi arrabbio davanti a questo,per una volta non ho voluto farlo,per una volta ho cercato di arrivare tramite la dolcezza,quasi una supplica.
    Condivido tutto quello che scrivi.
    La mia età non credo sia molto lontana dalla tua se non uguale :-).Quel che basta per averlo compreso che al mondo se non ti aiuti nessuno può farlo e che bisogna imparare a bastare a se stesse,pensare a dare queloo che si vorrebbe prima che a riceverlo e che bisogna lasciare scorrere tutto.
    Auguro solo a queste ragazze di comprendere quanto la vita possa dare se si cambia modo di pensare e di intendere le cose.Se questa società ha creato un grande vuoto attorno a loro che siano loro a riempirlo,lo possono fare davvero.
    Un bacione.

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  9. non molto tempo fa, scrissi un post simile al tuo...
    a spaventarmi era quella capacità infinita di supporto che riuscivano a darsi, non uno spronarsi a smettere, ma un abbraccio alla capacità di continuare senza mollare...
    sono stata afflitta dalle mie paranoie alimentari, ma mai, mai, ho pensato di poter consigliare ad un altro essere umano, di intraprendere il medesimo percorso che avevo fatto io... anzi!
    eppure, ora che ne sono uscita, le sprono a cambiare rotta, alle volte anche con male parole!

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  10. Ciao Alice,comprendo quanto scrivi,non ho mai sofferto di problemi alimentari ma di altro sì.compredo e a volte quelle male parole le uso anch'io,perché in quel momento non si desidera altro che vedere la vita trionfare,non si desidera altro che spazzare via un malessere che non ha senso di esistere e chi come te e me è passato attraverso qualche landa di dolore con tutti i deficit che può portare e n'è uscita fuori sa più di chiunque altro il valore della gioia,la gioia e l'equilibrio anche se sempre precario ritrovato, sa bene quanto tutto sia prezioso.Quando perdi la serenità interiore e poi la ritrovi sai bene come sia importante tenerla stretta stretta.Ed io vorrei che anche loro un giorno possano farlo.Un saluto.

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