Sono partita dal voler raccontare di un libro



                                                        “…tutto incominciò per un libro…”

Aspettare  poco più di un anno per un libro, si può fare?
L'ho fatto.

Il tutto si spiega con la mia crisi mistica verso i libri. Ad un certo punto non c'era più  un libro che riusciva a suscitare in me entusiasmanti emozioni, illuminazioni o spunti di partenza.
Autori occidentali diventati grandi guru orientali, senza aver mai mosso il culo da casa. Pappagalli della Bhagavad Gita e scopiazzatori di Lao Tzu. Eppure da come scrivono; se un povero diavolo è a digiuno di conoscenza "filosofica-orientale", questi pseudo guro possono tranquillamente passare per santi illuminati. Poi ce ne sono certi altri  d'origine orientale che sfruttano bene le loro origini ma, in sostanza nulla di fatto.
 La mia crisi mistica verso i libri di questo genere  nasce proprio da questo punto: Dove sono quelli cha hanno qualcosa di autentico da dire, non estremizzato, enfatizzato per il solo bussines della new age ?.Ci sono basta trovarli e aspettare un anno per trovare il libro giusto. Il libro in questione era esaurito, dopo tanta attesa finalmente eccolo.

In sostanza cosa cerco davvero?
Non  cerco insegnamenti ma perché un'altra possibile la visione, il confronto di idee,  il racconto della propria esperienza, la condivisione della propria conoscenza, il punto di vista  di chi ha fatto di più che leggere libri e testi sacri. Di chi ha vissuto l'oriente sulla sua pelle e nell'anima,  come la Perotti o come Terzani;  che ha amato l'India nel suo bene e nel male, ha saputo darci una buona lezione su cui riflettere e una visione pura del paese più mistico del mondo; la storia della sua vita mi ha insegnato molto senza essere un guru spirituale. O
 come Jack Kornfield  che ha passato una parte della sua vita in Thailandia e in India come monaco.

Sebbene non c’entra nulla con l'oriente cito ugualmente Pinkola Estés; pensare che l'ho snobbata per anni, non ha scritto solo di fiabe "terapeutiche" ha fatto di più: ha cercato,vissuto, estrapolato, elaborato ogni parola che ha scritto in Donne corrono coi lupi.  Deena Metzger, che bellezza questa donna, insegna e scrive  di scrittura creativa applicata in psicologia come terapia.
La loro vita, che dire della loro vita.Vite che darebbero tanto anche senza il resto del contorno che sia di filosofia orientale, psicologia o meno. Il loro lavoro è in buona parte retto già lì per sé dal bello e dal brutto che si compie o si è compiuto nella loro vita e la loro capacità di agire, inventarsi, accettarsi e costruirsi. Tutta la loro cultura in un  campo o in un altro è  “solo” valore aggiunto; scrivo “solo” non  per sminuire la loro cultura ma  per  dare più visibilità alla loro conoscenza interiore  al lato spirituale e di quanto è importante nutrire l’anima  nella nostra esistenza per vivere meglio, senza quel lato spirituale si renderebbe tutta o quasi la propria cultura pressoché inutile quanto la credenza vuota quando hai fame,resti con la fame. E senza dar voce alla loro anima non avrebbero mai percorso quei sentieri, sentieri che hanno dato tanto a loro e tanto a chi nei loro libri  ha trovato risposte,confronto,e qualche volta ha appreso una lezione di vita.E per quel che mi riguarda la loro anima trasuda dai loro scritti.

Anima,senza la quale vi sarebbe stato un gap fra  la loro conoscenza, attività professionale e l'essere al contempo autentici e semplicemente persone.Sembra quasi che fra le righe dei loro libri si nascondano e diventino narratori senza ruolo.Nessuna promessa di guarigione,nessuna esperienza mistica del nirvana,nessuna medicina miracolosa per l'anima.Eppure chi ha provato come me a battere certi sentieri nella sua erranza alla ricerca del di più  può solo condividere la validità dei metodi e la bellezza dei concetti dell’oriente,del misticismo in generale anche un pizzico di quelli esoterici (che non guasta mai però  se non sei dell’umore giusto t’affossano)  e di alcune vie della psicologia,vedi Jung.Con Jung o scappi davanti a te stesso o evolvi, oppure alla meno peggio resti in stand by rimandando a domani di darti una frugatina dentro la psiche per scovarci qualcosa di buono da elevare e qualcosa  di te andato in acido da riabilitare.

Concetti: difficili, ingarbugliati, certi ti rivoltano le budella, a volte ti fanno scappare a gambe levate da te stessa, altre volte semplicemente li  rifiuti, alcuni sembrano  non essere alla tua portata e ti chiedi se hai solo segatura  nel  cervello, o se qualche neurone è rallentato; infatti non era nel  cervello  che dovevi cercare.    Concetti in cui si rispecchia  il tuo inconscio, che velano e svelano, enigmi per la mente, senza senso per la materialità del mondo, strani e alquanto bizzarri, parole che a tratti offendono il tuo io e li digerisci male; altre volte ti conducono dinanzi alla Sfinge( se non trovi risposta ti vengono tutte le malattie psicosomatiche del mondo) o davanti al  Cerbero( se non lo cheti son cazzi), ti perdi nel labirinto  ma abbi fede che ti ritroverai meglio di prima, é necessario perdersi se no non avrebbe neppure senso cercarsi…Insomma questi concetti possono conciare per le feste il tuo io e/o liberare la tua anima…ho scritto potrebbero tutto dipende da quanto stringi i denti e non molli,e quanto ci credi. Però non sarò io a dirti cosa potrebbe accaderti né cosa potresti scoprire. Scopritelo da te,non vi è altra strada maestra che la tua.
                         Tutto questo per dire perché  ho aspettato un anno per un libro.
                                              È arrivato.Sorriso.N'è valsa la pena.

         
 

Commenti

  1. Un libro...passa davanti agli occhi , attraversa la mente....ma deve arrivare al cuore....Un abbraccio . Mirtilla

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  2. un mio amico diceva che le cose giuste arrivano nella vita d'ognuno al momento giusto: basta saper aspettare ... ;D ed è vero. Ottimi suggerimenti qualcuno non lo conosco e mi hai dato occasione per "perdermi" in libreria anche oggi....

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    1. il tuo amico a ragione :-),spero che se desideri leggerne uno ti piaccia

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  3. Grazie.Certe cose mi escono grazie al folletto,non sarà sempre così :-).Il tui blog l'ho letto ancora prima del tuo arrivo nel mio:-)

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  4. Un post molto appassionato, bello :) Alcuni concetti di questa cultura mi sfuggono, anzi più di qualcuno, però è molto bello e "contagioso" il tuo modo di raccontarli, quindi... direi che l'attesa ne è davvero valsa la pena :)

    Buona giornata Carolina :)

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  5. So bene di che parli... io son partita con Osho, per passare a Mamani, a Bedi e Ruiz... con intervalli di Tolle e Gilbert e altri che non ricordo.
    Mi hanno dato tanto, tantissimo in verità, ma sopratutto mi hanno preparato a quello che sto vivendo ora!
    I libri arrivano quando più ne abbiamo la necessità...fantastico, è arrivato il tuo tempo!
    Bellissimo pensiero!
    :-)

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  6. Ciao Sara,posso dire la medesima cosa :-)Grazie.

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  7. Cavoli...delizioso questo tuo delirio...ed era solo per dire che hai aspettato un anno per un libro...pensa quando ce lo racconterai...:))...sei unica e ti abbraccio forte
    Gabriella

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