Fase cazzeggio Il mio zoccolo duro

 

 

C’è qualcosa di cui sono stanca, non voglio entrare nei dettagli qui,finirei per mettere in subbuglio un equilibrio che ho impiegato un po’ di tempo a trovare,almeno su un certo fronte.Vorrei dare un colpo di spugna a cose e persone appena trovate e scoperte e di vecchia data,ultimamente vado molto di “spugna”,lavo via spesso,peccato che il più delle cose sono lavate via solo dalla mia testa.E forse è un bene.L’irrequietezza porta a non stare mai fermi,a stancarsi presto delle cose o delle persone,porta a cercare girando in tondo quello che hai in realtà sotto il naso.Ormai lo so ed è per questo che i miei tempi di elaborazione fra il desiderio di dare un colpo di spugna e il farlo, sono  molto, dilatati.
Un analisi durata un oretta questa notte.La nobiltà  è in tutti, tutti siamo uno.Sono arrivata alla conclusione che non sono pronta a trovare questa nobiltà in tutti  né a sentirmi tutt’uno con certe persone.
Desidero solo che loro restino nel loro mondo io nel mio in pacifico e reciproco rispetto.Di più per ora non so fare.

Mi resta assai più facile vedere tanta nobiltà in uno sconosciuto o sconosciuta, in barbone ai bordi di un marciapiede,nella signora che mi sorride alla cassa, nel tabacchino.Mi sento comodamente tutt’uno con un albero,un cane,una foglia…ma nelle persone,alcune, che ho attorno al solo pensarci sento uno struggimento nello stomaco,ci provo, però in ultima analisi, come scritto sopra mi rendo conto che non è che non ci trovo nulla di buono,nemmeno che non potrei essere un tutt’uno con loro l’unica sola verità è che non voglio.E quel che non ho capito: è perché non voglio.Dietro a questo zoccolo duro ci cova qualcosa,qualcosa di me che traballa e non trova appoggio.

Da non pensare che tutto ciò mi crei un equilibrio precario o malessere,tutt’al più sgomento,perplessità verso me stessa e il modo del tutto pacifico con cui sto facendo fronte alle sensazioni che provo.
Credo che vi sia un tempo per ogni cosa…probabilmente ancora non è tempo per passare a piani superiori,per liberarmi da certe cose…allora attendo.O forse semplicemente prima di trovare un angelo in noi bisogna prima far fronte al diavolo che è noi e accettare che c’è.Una dualità sempre mal accettata e poco tollerata.Ma c’è.

Mi occorre comunque un urgente terapia di psicologia buddhista Sorriso

Commenti

  1. Psicologia buddista? Eccotela servita ... guarda la natura! Ci sono elementi incompatibili come l'acqua e il fuoco ... se li avvicini si distruggono tra loro e creano qualcosa di diverso, ma non si fondono, non possono, è nella loro natura!
    Quindi, così come in natura, alcune persone se si uniscono si distruggono a vicenda! Creando forse qualcosa di diverso, la vera domanda è : quel qualcosa è migliore dei due elementi separati?
    Secondo me no! Quindi rilassati, tranquillizzati, una persona che sta bene con tutti quasi sempre non è bella. Tieniti il tuo zoccolo duro, coccolalo, potrebbe essere l'unica barriera tra te e il diavolo che c'è negli altri! Il diavolo che c'è in te, se non altro, lo conosci :D

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  2. Sempre forti i tuoi post Carolina, per commentarli ci vorrebbe un altro post. . .
    Riguardo alle altre persone che non ci vanno a genio vogliamo evitarle perché dipendiamo da quella emozione (vedasi un mio post su FL che a breve riproporrò sul mio blog), si deve andare avanti senza timori, ma con la consapevolezza che tale nostro atteggiamento un po' ci piace.
    Si può certo cambiare, ma lo sforzo sarà notevole, se si desidera tale cambiamento io proporrei di dargli piano piano ragione su piccole questioni tenendo sempre a mente che gli altri hanno le nostre stesse ragioni, anzi di più visto che probabilmente non riescono da sole a giungere a certi ragionamenti circa i loro sentimenti.
    Se potessimo conoscere il vero perché del loro comportamento probabilmente li perdoneremo non credi? Anche perché noi tutti abbiamo le nostre ragioni far fare quello che facciamo e non a tutti piace quello che facciamo.
    Comunque non c'è fretta, i cambiamenti repentini non sono duraturi, se vogliamo un cambiamento radicale in noi dobbiamo farlo con calma e volontà, insomma deve restituirci sensazioni positive.
    Sulla tua irrequietezza credo che si tratti di passione per le emozioni vere/forti. Se qualcosa non determina le reazioni ricercate ci si stanca e quindi si è propensi al cambiamento; anche qui si tratta di una dipendenza emozionale.
    Insomma sei una ragazza emotiva. Fortunatamente!

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  3. Ciao Marcello, ho tutto ben chiaro a dispetto di quel che sembra, Mira sono rilassata;è questa la vera sorpresa.
    Dici bene Marcello,se comprendiamo perdoniamo o quanto meno siamo tolleranti,io ora come ora anche se ho quasi chiaro il perchè di certe azioni e parole, non ho voglia di stare a comprenderle,in questo mio non-volere si nasconde qualcosa di me.Tempo al tempo come ben dici.
    La mia irrequietezza è vero in parte è una ricerca di emozioni ma più vere che forti,più stabili che evanescenti,che non siano fuochi d'arteficio di cui poi resta il nulla.Forse sto puntando ad una cima troppo alta.Ci vorrebbe un altro post che spiegare il resto che vi è dietro a tutto questo.

    Mira grazie.Sono serena.

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  4. Fidati del tuo istinto.... il profondo contatto con te stessa direi che non ti manca cara Carolina! Anzi forse....a volte le domande bisogna buttarle lì dentro di noi, diciamo seminarle e andarsene per un pò! Fuori di te...guardati intorno, guarda altrove, arricchisci con cose nuove la tua vita..il tuo dentro ti dirà quando è pronto il raccolto! Bacioni cara Carolina ♡♡

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  5. Ciao Pingk se dovessi dare un voto(ma non amo i voti) al tuo commento darei una lode,senza nulla togliere ad altri,per il solo fatto di essere entrata completamnte in quello che volevo dire e in quello che esattamente sto facendo.Grazie.

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  6. Il punto è che probabimente è vero che siamo tutti un'unica cosa e che la separazione che esperiamo è un'illusione, ma se è un'illusione la separazione tra le creature, allora lo è anche il nostro io. Infatti, il buddhismo che tiri in causa, così come l'induismo e in generale le filosofie orientali, insegnano che l'io è una costruzione mentale dei nostri pensieri, un qualcosa che non esiste di vita propria. La dimostrazione è semplice: la meditazione. Certo, il vero stato meditativo è difficile da ottenere, noi in genere ci riusciamo solo per brevi momenti, forse qualche secondo, ma in quel breve periodo senza pensieri, o meglio trascorsi da osservatori dei nostri pensieri, è facile vedere che noi non siamo essi e cosa essi costruiscono.
    Comunque, tornando al punto, è vero che siamo una cosa sola, ma non lo sono i nostri "io". E se tu poni il piano del discorso sull'io, allora è assolutamente vero quel che scrivi: essi non sono affatto una cosa sola, ed anzi farli andare d'accordo è davvero problematico perché ognuno vede il mondo diverso dall'altro.
    Personalmente, a questo livello, cerco di tenermi molto distante dalle persone che non mi sono affini, ciò non vuol dire che le ritengo "indegne", solo che non siamo in sintonia. E la vita è già una sofferenza di suo per aggiungerci del nostro frequentando chi proprio non è a noi affine.
    Sul lavoro ad esempio ho imparato che devo evitare determinati argomenti (ad esempio il vegetarianesimo, o la mia concezione del mondo, della spiritualità, degli animali) perché entrerei in conflitto quasi con tutti, e... chi me lo fa fare? Parlo di calcio, di auto, di... scemenze, e così si va tutti d'accordo. Apparentemente. Ma chissenefrega? :-D

    www.wolfghost.com

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  7. Quello che tu descrivi in realtà Carolina è un pregevole esempio di filosofia buddista...la vita è come il set di un film, ci sono comparse e ci sono attori e quello che tu chiami "stancarsi presto delle cose e delle persone" è in realtà una salutare operazione di pulizia che dovrebbero fare tutti. Di tutti i fatti e le persone che gravitano nella nostra vita, quelli che veramente si riveleranno validi riferimenti per la nostra evoluzione si contano sulle dita di una mano e non è detto che siano fra parenti e amici di lunga data. Il cuore e l'anima sono spazi difficili da occupare...si può entrare facilmente in una stanza o percorrere senza fatica una via o un sentiero, altro è entrare nel cuore e nell'anima di qualcuno ed essere ritenuti degni di restarci. E' per questo Fata Carolina che scalpiti e non hai pace...come me non tolleri che nella tua vita ci sia un continuo via vai di gente con cui non ti senti in sintonia. Vai di spugna amica mia...credimi...vai di spugna...
    Ti abbraccio forte
    Gabriella

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  8. Gabry ancora grazie per le tue parole.
    Oggi riflettevo su due persone in particolore,le avevo davanti a me.Con una di queste due eravamo amiche e complici,pur passando sopra molti suoi atteggiamenti, l'altra era un'amicizia in corso.Tutto si è fermato quando di una tutto è diventato intollerante per me,mentre l'altra si sta facendo trascinare da lei ora che in me non trova più spalla.
    Non sto a motivare i perchè e per come tutto è diventato intollerante,anche perchè ho superato da mesi quella fase.Sono traquillamente in pace,fin dei conti mi piace prendere le persone per quel che sono,io non sono certo una santa nè scevra di atteggiamenti che possono infastidire altri.Quel che semplicemente oggi ho compreso che non desidero far sparire nè evitare nessuno,anche perchè in questo caso non posso,ci lavoro.Quel che davvero desidero è recindere questi legami,l'ho fatto e questo mi fa sentire meravigliosamente libera,nella da tollerare per forza in nome di un'amicizia che in fin dei conti non era tale.In parole povere ti accetto per come sei, si convive e si condivide il giusto nel pieno rispetto ma libera da ogni legame d'amicizia.Un legame trova vita solo fra spirti affini.Gli altri sono pur sempre perle o finte perle che nel loro bene o male hanno qualcosa da insegnarti,nulla di più.In realtà vi sarebbe molto di più da scrivere e raccontare,spero solo di essere stata un pochino chiara nell'esprimermi.

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  9. complimenti...molto bello il tuo blog...
    a presto
    mietta

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  10. Ciao Mietta,grazie, ho sbirciato un po' il tuo interessante.

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