Prendere la distanza verbalmente

 
 “...Voi sapete perché si grida contro un’altra persona quando si è arrabbiati?
Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.
Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare.”
   Ghandi

Se c’è un atteggiamento davanti a cui resto quasi estasiata è la calma,la calma nelle discussioni.
Ci sono persone che non si animano e non si dimenano come se stessero lottando nelle discussioni.
Ci sono persone che il tono della loro  voce mentre discutono punti di vista differenti o cercano di far comprendere le loro ragioni,resta calmo come se recitassero una poesia.
Ecco,di queste persone, un po’ invidio, o semplicemente vorrei avere anch’io questa dote.

Ci sono casi in cui invece, io mi animo e alzo la voce…dopo mi sento un po’ imbecille.Mi si para davanti tutti il mio limite, ho perso la calma, ho lasciato che rabbia e altro dominassero la scena, ho lasciato che qualche capriccio del mio benedetto io avesse la meglio.
Credo fermamente;ho provato, che quando sei sicura di te stessa, sai quel che dici e ci credi fin in fondo il tono della voce non lo alzi…nemmeno davanti ad un imbecille.
Quando mi chiedono: perché alzi la voce? La mia risposta spontanea è : perché  voglio che mi ascolti.
Ma oggi ho scoperto che in fondo è vero quando gridiamo prendiamo una forma virtuale di distanza dagli altri, ci ho riflettuto un po'...si alza la voce per farsi sentire perché “con il cuore ci siamo allontanati”.E a volte succede che in realtà a quella persona non abbiamo più niente da dire per quanto ormai siamo lontani da lei,gridiamo solo parole che potrebbero essere risparmiate.
Sebbene credo che sia davvero riduttivo dire che si tratti solo distanza ciò che ci fa alzare la voce a volte è anche difesa, ribellione,frustrazione, ma poi tutto sommato forse è vero tutto questo nasce fondamentalmente da una "distanza interiore" voluta o subita.

Commenti

  1. Il tuo pensiero sembrerebbe incontestabile, ma per me non è così. Una volta un discepolo di Gurdjieff entò nel suo studio e lo trovò a inveire pesantemente contro il suo segretario. Le sue urla erano così forti che il poveretto pareva annichilito. Non appena il segretario uscì l'espressione facciale di Gurdjieff cambiò in un istante e accolse il nuovo arrivato con un sorriso e la tipica calma e saggezza. Accorgendosi dello stupore del discepolo Gurdjieff spiegò che a volte è necessario alzare la voce perché ci sono persone con schemi mentali così consolidati che riescono a percepire solo messaggi espressi in quella forma.
    Dove lavoro io mi capita di... imbestialirmi, ma a chi me lo fa notare un attimo dopo rispondo sorridendo e dicendo che... fa parte del gioco :-) Ed è proprio così, e non solo sul lavoro ma anche con gli amici, il partner e altre situazioni.
    Le nostre modalità di espressione dipendono dai nostri interlocutori e dalla situazione, la risposta serafica non sempre è la migliore.

    www.wolfghost.com

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  2. Gentile Wolfghost rispetto e comprendo la tua visione, personalmente però sono convinto che si tratta di "distanza" tra cuori, mi spiego meglio: i fraintendimenti, i diversi punti di vista, i diversi schemi mentali e comportamentali, le opposizioni, ecc. ecc. sono tuttte situazioni che di fatto allontanano la comprensione (il cuore) tra le persone.
    Anch'io ho gridato tanto, chi non l'ha fatto nella vita, ora però non ne sento più l'esigenza, se non in circostanze particolarissime, e spesso subisco le urla altrui che però non mi turbano il perchè per me è lampante, mi sento vicino a tutti, può sembrare strano ma è così, comprendo l'altrui ragione qualunque essa sia e la rispetto. Esprimo la mia e di solito accenno un sorriso, so bene come andranno le cose, so bene quanto tempo ci vuole per giungere a nuove idee e quindi lascio agli altri tutto il tempo che è necessario, anche se non giungeranno mai alle mie conclusioni non urlerò perchè comunque mi sento a loro vicino e spesso tanto più una persona è lontana tanto più sento di non poterla abbandonare urlando.
    In passato ho invidiato le persone calme e pacate e per certi versi mi apparivano inermi perchè non lottavano per un qualcosa, ora mi rendo conto che pur continuando a cercare di cambiare il mondo e le persone, che è quello che facciamo tutti, lo faccio con una filosofia completamente diversa, evitando di addossare la colpa agli altri per la distanza (incomprensione) e quindi cerco io di comprenderli come posso.
    E' la mia personale esperienza e ho riconosciuto la vericidità della distanza tra cuori appena l'ho letta.
    Un saluto. Marcello.

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  3. Ciao Marcello hai già dato la risposta al posto mio :-)
    per quanto mi riguarda non sono mai stata una grande urlatrice,poi ho passato una fase che incominciato a farlo e ogni volta era deletterio per me mi rendevo conto di molte cose,del mio di limite e delle ragioni per cui lo facevo...oggi mi capita ancora molto meno, ma capita ma ancora non ho raggiunto un qualcosa che invece altre,poche persone hanno oltre a non alzare la voce:la pace interiore in quei frangenti.Ho compreso la verità in quelle poche parole di Ghandi pensando ad una persona a me vicina,l'unica che riesca a farli alzare la voce spesso,l'unica con cui le discussioni sono accese, è vero vi è una distanza di cuore da parte mia, per proteggermi, per frustrazione di non essere compresa e altre ragioni, mi sono resa conto che se non fosse così non avrei ragioni per alzare la voce.Devo cambiare qualcosa.

    Wolf concordo che c'è gente che comprende solo così, ne ho dimostrazione tutti giorni, ultima fresca di oggi, oggi però ho compreso una cosa: che ha farle agire non è la comprensione del concetto o del problema ma l'ignoranza, un ignoranza che le schiavizza e la viltà, ho solo provato un piccolo senso di frustrazione ma ne ho riso pur dispiacendomi per loro, ho cercato di fargli comprendere quello che gli sfuggiva del discorso del nostro superiore,ma temo che quel rettaggio mentale sia uno scoglio duro da superare, la forza e le parole del mio superiore sono servite a poco, staranno buone per un po', in sua presnza righeranno dritto ma in sua assenza faranno come i topi senza il gatto e l'ignoranza continuerà a persistere e il mio superiore continuerà a sentirsi preso per il culo...forse bisogna cambiare strategiia.
    Ciao

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  4. Concordo con te sulla distanza dei cuori...si grida per farsi GUARDARE!
    Però scusami, mica è sbagliato....insomma basta con le strategie di comunicazione dappertutto. Ma chi se ne frega che inc...perbenino non paga e forsr aumenta pure la distanza! Io ctedo anche che tenersi dentro le inc...è custodire una negatività dentro di noi...
    Scusa ma ci te lo fa fare?
    Bacioni ;-)

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  5. Una volta mi arrabbiavo e urlavo le mie ragioni a chi la pensava diversamente da me, era un meccanismo automatico, come se convincere qualcuno aumentasse la mia sicurezza in ciò che credevo... mamma mia ero tremenda :P
    Penso che con la consapevolezza, e tanto tempo e maturazione, nel mio caso il miglioramento lo devo a Dio, allora si riesca a restare calmi, perfino davanti a chi ti aggredisce o ferisce, non reprimendo la rabbia o il nervosismo, semplicemente avendo nel cuore la pace e consapevolezza di te stesso e degli altri.
    Personalmente ancora a questo livello non ci sono arrivata, né sospetto mai ci arriverò... se qualcuno mi ferisce, purtroppo dentro non è che sia tutto liscio come l'olio, però almeno non sono più uno scorpione :P :D Grazie a Dio!
    Un bacione

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  6. Pinkg si può rimanere fermi nelle proprie decisioni e idee pur mantenendo la calma interiore e ti assicuro che vi è più forza in questo che in una gridata. Non è questione di tecniche di comunicazione che apprezzo poco,spesso sono solo comportamenti forzati(mancano di vera consapevolezza) e molto opportunisti.Quello di cui parlo ha altro peso e spessore.

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  7. Per me la voce è l'asso nella manica di ogni santo giorno!
    Grazie alla voce gioco, canto, cullo, coccolo, sostengo, stimolo,...se la alzo é tipo per fare un "bah" per richiamare l'attenzione sorridendo, ma è bellissimo ascoltare i bambini che parlano ad alta voce tra di loro perchè ognuno vuole dire la sua e dirla per primo!Assodato che ti ascoltano di più quando la voce è pacata ed accogliente...ho visto maestre urlare come pazze e conquistare nessuno se non timore!!È proprio vero è una distanza del cuore che non concede vicinanza e comprensione!Ho capito che tu hai preso in considerazione la voce alta che arriva durante una discussione, ma quanto bella è invece quella voce urlata a squarciagola durante un concerto...altro che distanza tra cuori...è un tripudio di emozioni e un battito unico che sembra abbracciare tutte le emozioni di tutti i presenti! !
    La voce urlata nel caso che descrivi tu è sopraffazione, voglia di primeggiare, ma ti assicuro che uno sguardo a volte può fare più male di tante parole urlate senza rispetto!
    Non siamo robot e può capitare, ma personalmente se urlo vuol dire che sono molto emozionata! !Se litigo mi agito più con il corpo e non con la voce...se mi si urla contro aspetto e poi reagisco.
    Un abbraccio

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  8. Ciao Adhara, concordo che siamo umani e succede,mi succede, concordo che cantare ad alta voce non è urlare, per il resto alla fine dopo l'urlata ti resta ben poco e negli anni quello che prima era un sfogo benefico mostra tutti i suoi limiti, altro discorso è riuscire ad urlare quelle parole mai dette a qualcuno che ti opprimono e fanno male, ma urlare è come fare la guerra dopo è tabula rasa e dal nulla devi ricostruire, bisogna esserne consapevoli, come bisogna essere consapevoli del perchè senti di dover alzare la voce, spesso dietro a questo si nasconte non tanto il problema che può causare l'altro a te ma il tuo di problema verso l'altro , la tua incapacità di gestire la situazione,la tua non accettazione, la tua insicurezza...chi è forte in quel che crede, chi ha aquisito una certa conoscenza non sente il bisogno di urlare e tranquilla che l'ulcera non gli viene,nemmeno l'ansia.
    Un abbraccio

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  9. Infondo siamo tutti qua con la stessa missione : conoscerci!!
    Non dobbiamo mai rinunciarci e se serve urlare, parlare, ascoltare, sorridere, saltare,...dobbiamo essere disposti a farlo!
    Io dal canto mio urlo sempre meno...e una volta mi faceva scattare chi mi urlava contro ora reagisco con calma e cerco di capire cosa mi sta chiedendo!
    Sono davvero poche le persone che mi hanno sentito urlare di rabbia...era un grido dell'anima e la stavo facendo sfogare!
    Con il senno di poi ringrazio per quei momenti perchè mi hanno dato la consapevolezza di oggi!
    Buona giornata cara!!:-)

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  10. Ciao Adhara, come dimostri negli anni hai aquisito la "conoscenza " e certo che lì non si arriva senza fare prima il contrario e non è sbagliato essere grata di avere urlato in passato non saresti mai arrivata a comportarti come fa i ora.
    Ti ho mandato una emal :-))

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  11. Anche io, quando ero più giovane, rimasi colpito da una persona che durante una discussione molto accesa non si infiammò minimamente e, senza mai alzare la voce, fece capire a tutti gli altri che erano in torto. Crescendo ho imparato anche io a gestire le emozioni in tal senso e devo dire che non c'è niente di meglio che la calma interiore per far capire agli altri la propria posizione. Certe volte, nonostante si eviti di alzare la voce, capita che siano gli altri ad andare totalmente fuori controllo...e allora sai cosa faccio io? Me ne vado senza aggiungere una sola parola! Di solito lasciare una discussione in sospeso costringe gli altri a riflettere sul loro comportamento e, la volta successiva, si "sforzano" di porsi in modo diverso nei miei confronti....perché spesso con il nostro comportamento possiamo influenzare positivamente anche quello altrui. :)
    Buon fine settimana.

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