La fuga da un romanzo

Fa caldo, dovevo fare qualcosa…

Romanzi d'amore                                                              

                                                   Lolita

 

Romeo entrò in casa.
Lolita,passo leggero,corpo sinuoso. Lolita si muove,sorride,parla.Lolita è il centro dell'universo.Romeo osserva fuori dalla finestra.Lolita muove le sue mani armoniosamente,come un maestro d'orchestra tiene banco e incanta signori e signore.È la protagonista indiscussa, in fin dei conti è della sua vita che il romanzo narra.

Lolita che piange,Lolita che si spoglia,riflette,agisce d'impulso, compie  colpi di scena.Cambia la scena, lo fa così repentinamente che anche l'autore non sa più come domare Lolita.
Romeo si dirige verso la porta.

Lolita si ferma a pensare,un'azione che a volte la stanca,ma lei deve pensare,porsi grandi questioni, non è nella trama che lei sia un'oca di quelle bellissime ma sempre poco intelligenti, quindi deve tenere alto il ruolo che l'autore gli ha dato.
Lolita costruisce pensieri, veloci e chiari,quando è sola.pensieri che nel libro non appaiono.Lei non voleva essere la protagonista di questo libro più o meno alla Anna Karenina- nulla contro Tolstoj-, nemmeno gli sarebbe piaciuto essere essere Anastasia Steel in Cinquanta sfumature di grigio o trovarsi a Hogwarts insieme a Harry Potter,lei vorrebbe essere solo Lolita.Un essere speciale,più buona,meno bisognosa, più vera e meno costruita.

Lolita si butta sul letto esausta in preda ad una esasperante angoscia che la inchioda lì dove si trova,quando invece vorrebbe scappare,è costretta ad essere intrappolata in una trama che non vuole.Vorrebbe essere meno bella, ma più umana -E io chi sono, sono io o sono un'altra?-,cosa diavolo aveva intenzione di fare l'autore?.
Lei non vuole essere il frutto della mente di un scrittore,voleva vivere una sua vita.

Quella notte a Lolita successe una cosa molto strana, sognò,un sogno suo.
Sognò di leggere pagine della sua vita,lei che prendeva vita fra bozze e correzioni.Lolita riscostruì così la sua genesi, chi era, cosa aveva fatto  e com'era diventata l'ammaliante Lolita,una  bella  arrampicatrice sociale destinata ad arricchirsi, ad essere la più amata, ma comunque ad essere solo l'oggetto del piacere,della felicità altrui,con un grande senso di solitudine dentro sé,e forse destinata a  finire per  buttarsi sotto un treno.S'addormentò sfinita all'alba.
Ma il copione la voleva fresca e pronta a recitare la parte con uno dei tanti amanti affibbiatogli dallo scrittore.


Romeo leggeva:
Era come se tutte quelle tracce del suo passato lo avessero afferrato dicendogli: "No, non ci lascerai, non diventerai un'altra persona, resterai quello che eri: coi tuoi dubbi, con la continua insoddisfazione personale, coi vani tentativi di correggerti, con le cadute e l'eterna attesa della felicità che non ti è stata data e che per te non è possibile".Tolstoj,Anna Karenina.

Da qualche tempo in questo libro le stranezze non mancano,pensò Lolita.
Una porta che si apre e non entra nessuno, la strana sensazione di una presenza alla finestra, o sul divano,un libro aperto sul  tavolino.Tutto  fa pensare che qualcun altro sia presente ma lei non lo vede.

Romeo la sfiora,la osserva,l'ascolta...ma lui è uno di quei protagonisti che hanno solo una parte marginale, di quelli che ci sono ma non si vedono, compaiono casualmente una volta o due, sarebbe dovuto uscire di scena dal giorno della festa, ma invece lui si è innamorato di lei.
Gli vive accanto,ne annusa il profumo, le sfiora la pelle,la osserva dormire,ma lei non lo vede.
Sarebbe dovuto essere un amore di quelli improvvisi, passionali,ma poi l'autore ci ripensò e Romeo è rimasto solo una comparsa.Ma lui dal libro in realtà non è mai uscito...lui voleva stare con lei.

Lolita notò che sulla pagina del libro aperto che alcune righe erano state sottolineate,"...della felicità che non ti è stata data e che per te non è possibile" Lolita scoppiò in un pianto fragile e sincero come non era nello stile del suo personaggio invece pieno di rabbia e con una estenuante voglia di riscatto, una donna che il dolore aveva  reso sempre più cinica, per sopravvivere lei non sarebbe finita come quella là, - ma lui si,lo stupido scrittore lo avrebbe voluto-.

Romeo la guarda impotente,nel silenzio piange con lei.

Lolita sente un profumo, sente un pianto...Lolita si veste, sta per uscire di casa,quando nello specchio intravede l'immagine di un uomo alle sue spalle, spaventata si volta, non vede nessuno
-Lolita-,lei lo ha sentito bene, allora era vero qualcuno era lì con lei, forse un personaggio dimenticato dall'autore.

Lolita passava i giorni a guardare Romeo attraverso gli specchi, ne comprò altri, tanti, per vederlo sempre.
Lui gli sorrideva, lui gli parlava a gesti,e a volte riusciva anche a sentirne la voce.
Riuscivano a ridere, a divertirsi, e attraverso lo specchio unire le mani palmo a palmo.
Lei lo amava.

Non poteva essere così ingiusto l'autore,non poteva non avere alcuna pietà per le sue creature.

Lolita,pianse tutta la notte.Fino a quando...

"....Lolita e Romeo, presero poche cose con sé, quel che bastava per ricominciare insieme,altrove..."

Lolita si svegliò fra le braccia di Romeo.
Lui era lì, in carne ed ossa,lo poteva toccare.Romeo gli sorrise e gli raccontò che lo scrittore durante la notte si è commosso del loro amore,così gli ha fatti incontrare e gli ha detto -forza andate,uscite da questo libro,con la mia benedizione-.

Lo scrittore si sentiva felice,dopo anni di drammi,d’infelicità, di tutte quelle cose che strizzano  il cuore della gente e fanno vendere libri, aveva fatto una cosa buona, aveva scritto il finale che avrebbe voluto vedere avverarsi nella sua stessa vita.

Lo scrittore uscì di casa facendo le scale di corsa, rischiando di far ruzzolare Rosa e i suoi pomodori,corse lungo il viale, col fiato corto arrivò a casa di Estella.
Lei lo osservò sorpresa e un po' divertita,lo scrittore prese fiato,iniziò a dire tutto quello che aveva dentro, quando Estella...il finale sceglietevelo  voi.

Commenti

  1. Ciao Carola, ecco a me il caldo mi fa venire voglia solo di impigrirmi quando è troppo ovvio!Pee fortuna che non siamo tutti uguali!!:-)
    ....quando Estella gli si buttò al collo e iniziò a sbacciucchiarlo lentamente e dolcemente. Finirono in una dimensione tutta loro fuori dal tempo e fecero l'amore come nessuno dei due aveva mai provato prima...due corpi e un'anima sola!
    Lo scrittore era sudato e spossato ma soprattutto indignato con se stesso perché non aveva pensato prima ad un finale così!;-)
    Io sono in fase voglia di coccole e domani festeggio 11anni insieme al mio fidanzato amatissimo!!:-)
    Notte o buona serata...!
    Adhara

    RispondiElimina
  2. Buongiorno Adhara :-)
    Tanti auguri :-) e festeggiate alla grande!

    RispondiElimina
  3. Buongiorno. ..grazie mille non mancheremo!!;-)

    RispondiElimina

Posta un commento