Certe cose non cambiano mai, correva 1914

Premessa: non sono socialdemocratica.
Detto questo al di là del mio pensiero, leggendo l’autodifesa di Rosa Luxemburg, davanti al Tribunale di Francoforte contro l’accusa di incitamento alla diserzione – 1914, alcuni punti ribadiscono come nemmeno dopo secoli e secoli alcuni concetti non siano mai entrati nella testa della maggioranza delle persone a tutt’oggi. Al di là del reale contesto  e delle  ragioni  in cui e per cui vengono pronunciate  tali affermazioni   qui si tratta   unicamente di una mia   riflessione di  come alcune cose non cambiano  mai   e quando cambiano è solo tutta apparenza.
I punti in particolare sono quelli evidenziati in rosso.Tradotti in parole povere il “popolo” ha sempre pensato che per sopravvivere ha bisogno dei suoi governati, in realtà è l’esatto contrario.

“Egregi ascoltatori! Io dico: nell’attuale lotta per il diritto di voto, come in tutte le questioni politiche importanti del progresso in Germania, siamo tutti soli, abbandonati a noi stessi. Ma chi siamo “noi”? “Noi” siamo i milioni di proletari e proletarie di Prussia e Germania. Sì, noi siamo più di un numero. Noi siamo i milioni di coloro del cui lavoro manuale vive la società. E basta che questo semplice fatto metta radici nella coscienza delle più larghe masse del proletariato tedesco, perché venga infine il momento che in Prussia sia dimostrato a reazione imperante che il mondo può ben fare a meno degli junker dell’Elba orientale, e anche dei conti del Centro, e dei consiglieri segreti e occorrendo anche dei procuratori di stato (agitazione), ma che non può esistere ventiquattro ore, se gli operai incrociano le braccia”.

Interessante anche punto

Il congresso di Londra del 1896 dichiara:
“Soltanto la classe operaia può avere la seria volontà e conseguire il potere di stabilire la pace nel mondo.    A tale scopo chiede:
1-Contemporanea abolizione degli eserciti permanenti in tutti gli Stati e istituzione dell’armamento popolare.
2 -Istituzione di un tribunale arbitrale internazionale, le cui decisioni abbiano forza di legge.
3- Decisione definitiva su guerra o pace direttamente da parte del popolo, nel caso che i governi non intendessero accettare la decisione del tribunale arbitrale

Sorvolando sui primi due punti ,si può dire che il terzo punto sia stato in seguito astutamente sorvolato aizzando il popolo alla guerra.
Se è vero che la Luxemburg sosteneva che doveva essere il popolo, la classe operaia( ma io amo di più parlare semplicemente di persone,non di classe) a decidere liberamente come,quando e perché fare la guerra,è vero anche che i governati in genere  hanno saputo in seguito come far credere ad un popolo di essere l’unico  soggetto arbitrario di tale scelta.Vedi le rivoluzioni, attuali e passate.

Se comunque vi può interessare l’articolo per intero e il suo contenuto :

Rosa  Luxemburg difesa davanti al Tribunale di Francoforte contro l’accusa di incitamento alla diserzione – 1914 sul sito di Gabriella Giudici

                                                               

Commenti

  1. Beh, la ribellione non deve essere per forza intesa come "guerra", nel senso che non deve essere per forza una ribellione armata.

    Anzi, le ribellioni più grandi della storia sono state quelle pacifiche: vedi la "ribellione sessuale" del 68. La nostra ribellione è quella di non farci assorbire dal sistema, la ribelliono all'essere robotizzati.

    Se continui a citare Osho, comincerò a pensare che sei una Sanyasin ;)

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  2. Ciao joker,a dire il vero non è che Osho lo cito spesso :-),comunque non sono una Sanyasin :-) con tutta simaptia per Osho.

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  3. A volte Osho lancia dei messaggi molto interessanti! Un po' però mi spaventa quest'uomo! Va a capire il motivo!
    La migliore ribellione sarebbe quella di smettere "pacificamente" di pagare gli oboli ai Governi!

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