Caro Poppy



Ciao Poppy è arrivata l'estate, finalmente giornate di sole e caldo, e si può godere di vivere all'aria aperta.
Trovo detestabile il freddo, ma lo dico con una punta di dispiacere, non dovrebbe essere così,tutto sommato spesso ho avuto riprova di come la stagione invernale abbia i suoi aspetti positivi,ed è un vero piacere svegliarsi dal tepore di casa uscendo all'aria gelida,ti riporta al mondo,ti ammonisce: "sii presente ,sii qui".
E cosa dire poi quando si gode della fortuna della neve,è come infilarsi i tappi nelle orecchie, il rumore diventa appena percettibile,cosa dire poi del suo bianco,quel lucente  bianco che è tanto un peccato sciupare.
Vedi Poppy,nonostante che l'estate rimanga la mia stagione preferita negli anni qualcosa in me è impercettibilmente cambiato,ho avuto modo di accorgermene solo questo inverno,quando per strano non avevo alcuna fretta di arrivare in primavera, tanto che ho amato anche i giorni di pioggia.
Sarà che a forza di correre arriva un bel momento che ti stanchi e allora rallenti il passo, rallenti il tempo e ti rendi conto che non puoi vivere a stagioni alterne, e che non è possibile che il meteo regoli le uscite serali, la voglia di una passeggiata, il sostare un attimo in più difronte ad una vetrina,un caffè in compagnia, soprattutto quel che più te ne fa rendere conto è il fatto di "non avere famiglia"-gatto a parte-quando hai famiglia nei mesi invernali vivi comunque, il tuo mondo è tutto all'interno di casa tua, da soli ci vuole un po' di addestramento a comprendere che tutto sommato la "tua famiglia" non poteva essere tutto il tuo mondo, ti rendi semplicemente conto che si vive di quello,per loro e ma anche di molto altro ancora.

Amo i miei inverni in singlettudine, nel mio caso solo abitativa, come tu sai Poppy lui vive lontano,e come tu mi hai insegnato ogni luogo non è mai tanto lontano quando si vuol bene, comunque io ho imparato  che il vivere o non vivere insieme non è mai la vera fonte del problema o il punto di completezza di una coppia, tutt'altro per la mia esperienza direi che vivere insieme va bene  ma solo sullo stesso pianerottolo sarebbe l'ideale...ma forse sono troppo drastica e questa cosa lui  non la digerisce molto.
Sai Poppy può darsi che abbia  ragione lui  fin dei conti quando dice che sarà molto difficile tirarmi fuori dalla mia tana, e che le affinità col mio gatto non mancano,troppo indipendente, troppo bisogno di rintanarmi nella mia cuccia,troppo intollerante ad una continua presenza,mi sento stretta.Sempre.
Non che io non ami la condivisione, quel che non amo è quel gioco assurdo di ruoli, di compiti,di tempi, e soprattutto quella parolina compromesso, venirsi incontro, ma alla fine il più forte prevale sempre e va a farsi benedire tutto. Tu non sai come non le sopporto quelle parole:per amore si cambia,per amore si cambiano abitudini,per amore si fa...'na prigione altro che amore.

Caro il mio Poppy,in tanti anni di convivenza col mio gatto, a parte piccoli momenti di tensione e qualche divergenza d'opinioni sulle pappe e gli orari di sveglia e nanna, di fatto lui per me non è mai cambiato e tanto meno io per lui  e se siamo cambiati è stato tutto in naturalezza e scevri da doveri,eppure si vive sempre bene insieme, ognuno nel suo disordine e nel suo ordine,ognuno coi suoi tempi e le sue preferenze, sul lato umano-animale vi è un prendersi cura reciproco e il rispetto per gli spazi e una piacevole condivisione di spazi in comune.
Ecco vedi Poppy, questo fra uomo e donna avviene raramente e quando avviene si può dirsi terminata la convivenza,si passa dalla possessività al menefreghismo,si va dal sempre insieme al più lontani possibile è meglio,eppure a me non sembra così difficile...io lo chiamo lasciar che una persona sia se stessa,ma a volte l'egocentrismo di una persona può arrivare ad essere talmente marcato e ad avere talmente tanti bisogni da pretendere di diventare il centro di un'altra persona e questo è l'inizio della fine.Catastroficamente la fine nel caso s'abbia a che fare con una come me, nel caso contrario uno prevale, l'altro soccombe e  si  snatura   fino a  tal punto da diventare l'immagine riflessa dell'altro...alla faccia dell'amore.
Poppy prendi con cautela le mie parole, è molto più probabile che io non abbia ben fatto i conti  con me stessa e il segno lasciato dalle mia esperienza, tanto da esserne “negativamente”(?) influenzata, sebbene alla fine mi son sempre più lasciata trascinare dalla corrente anziché contrastarla quanto ti ho confidato prima sono pensieri che mi accompagnano da un tempo  di cui non ho memoria e tutta questa faccenda mi ha sempre convinto poco, ancor prima della mia esperienza di quella tal cosa che chiamano convivenza.
Ti saluto Poppy...stai sempre bene.

Commenti

  1. Pensiero profondo e complicato... forse alcuno non sono semplicemente fatti per convivere.
    Diamo anima e corpo a chi vogliamo bene, ma ci ammaliamo se perdiamo la nostra individualità e libertà...

    Un abbraccio!

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  2. Io sono dell'idea che tutti conviviamo nella nostra vita. Lo stare da soli è comunque un modo di convivere con noi stessi e non va sottovalutato.
    Convivere con altre persone è ancora più complicato, ma se non riusciamo non è detto che sia sempre per colpa nostra...
    L'importante è avere chiaro cosa si vuole fare, il resto è seguire gli eventi mantenendo un obiettivo.
    Ci saranno momenti di convivenza con sè stesi e altri di convivenza con altre persone.
    Il resto sono scelte personali.

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  3. Carola, ho letto il tuo post e ho pensato tanto al passato. Per come mi sento adesso l'idea di andare a convivere mi fa stare male. Troppi compromessi. Come anche l'idea di legarmi troppo ad una persona. Forse ho solo bisogno di tempo per capire.

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  4. Ciao Stefano ci sono tante fasi nella ,per fortuna :-)

    Ciao Lilly,che dire, ti capisco, eccome se ti caspisco.
    Un abbraccio

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