La mia città invisibile

                                                     La mia città invisibile

Ci sono libri  che all' inizio mi sembrano  del tutto incomprensibili . Arrivo pure a chiedermi che cosa in molti vi abbiano trovato tanto di straordinario.

 Inizio leggendo   il libro di Calvino superficialmente,  non ci  riesco  proprio a tuffarmi nel suo profondo, neppure riesco a trovarci  "un qualcosa"  che gli dia un barlume di  profondità. Mi sento  irrequieta e  non credo che la  colpa sia del libro.

I soliti pensieri ricorrenti mi fanno accantonare il libro.

Io cerco, io provo: <ma cosa cerco e cosa provo a fare?>
 Mi rendo conto di non avere mai dato una vera  forma alla mia idea, ai miei  desideri. Allora, cosa voglio davvero?

Osservo il titolo del libro: Le città  invisibili. Se volessi adattare il titolo alla mia vita potrebbe essere: La mia vita invisibile oppure  I  miei sogni invisibili. O semplicemente il titolo potrebbe essere una metafora che calza a perfezione. Fin dei conti cosa sta alla base della vita di tutti, se non la costruzione della propria esistenza? La nostra vita è  la nostra città  invisibile.


                                                        La mia città invisibile.
Ho forse mai iniziato veramente a costruirla? No, mai!

Voglio la vita che "vorrei" ma l'ho sempre lasciata vagare senza una direzione, senza mai dargli un punto preciso in cui approdare.
Voglio la vita che " desidero" ma non ho mai scritto una sola pagina di come la vorrei. Mai raccontata, narrato i suoi personaggi, descritto i luoghi e gli ambienti in cui si svolge e cosa ben più importante non  ho mai scritto la sua storia.
.

 Ora mi rendo conto che ogni ostacolo, ogni ripetersi dei fatti, ogni passo indietro è dovuto proprio a ciò. Come posso vivere "la vita che vorrei" senza  edificare la mia città invisibile? Non ha fondamenta. Nessun progetto in work progress.

Ho vissuto cercando, ma non potevo  che trovare solo il nulla, perché quello era ciò che avevo disegnato e plasmato con le mie stesse mani. Avevo scavato solo una grossa buca senza edificarvi mai nulla.  Avevo tracciato grandi linee sbiadite del suo progetto. Aspettavo il giorno giusto: se sarà, se verrà, se potrò .
Peccato che la vita la si possa "edificare" solo adesso. Così anche la vita che arriverà domani e dopodomani ancora. Adesso!

Calvino scrive in Le citta invisibili: "talvolta le città diverse si succedono sullo stesso suolo e sotto lo stesso nome e muoiono senza essersi conosciute, incomunicabili fra loro... così come le vecchie cartoline non rappresentano Maurilla com'era, ma un'altra città che per caso si chiamava Maurilla come questa"
 Inutile quindi costruire il nuovo sul passato pensando che si tratti della medesima città. Inutile aggrapparsi a quanto di confortante e conosciuto ci circonda, tutto muta in continuazione come Maurilla sullo stesso suolo che oggi già non ha più nulla a che fare con ieri.

Sino a due ore fa questo libro mi appariva  incomprensibile, solo due ora fa  non comprenedevo e m' apparivano senza senso i miei tentativi falliti, e tutti i miei perché. Il materiale per costruire era fermo in dogana, in attesa di nullaosta.
Oggi il nullaosta è arrivato. Ora dipende tutto da me.

Commenti

  1. Me lo segno come prossima lettura... andrà ad aggiungersi al metro di libri che ho in attesa :)

    Ho costruito la mia città invisibile... ma non è una città, è una nave. Una nave che solca i mari, ma anche i cieli. E le folle guardano in aria stupite, quando la mia nave attraversa il cielo della loro città...

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Eh sì, sono io, finalmente sai la mia vera identità :D

    Beh, un libro può piacere o no, ma finché non lo leggi non lo puoi sapere ;)

    RispondiElimina

Posta un commento